Migranti: 'l'Italia continua a deportare con le espulsioni'

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Ottanta dei mille migranti sbarcati a Lampedusa nei giorni scorsi sono stati segretamente rimpatriati due giorni fa con un volo per Tripoli. "Queste operazioni di accompagnamento forzato, dichiara il senatore Francesco Martone (Prc), segretario della commissione diritti umani, costituiscono gravissime violazioni del diritto interno, del diritto internazionale e del diritto umanitario, come peraltro sancito l'11 maggio scorso dalla III sezione della Corte Europea dei diritti dell'uomo". Per la seconda volta in una settimana Martone ha chiesto la parola, all'apertura dei lavori dell'Aula, per sollevare la questione dei rimpatri di massa, sollecitare il Governo ad informare il Parlamento in merito e denunciare la impossibilità per gli stessi parlamentari di accedere ai Centri di Permanenza Temporanea.

"Una analoga situazione di 'respingimento alla frontiera' si è verificata nell'ottobre 2004 e nel marzo 2005, prosegue Martone, in seguito all'arrivo massiccio di migranti.

In quelle due occasioni centinaia di persone, salvati dalla Marina in acque internazionali o giunti irregolarmente fino a Lampedusa, sono state deportate in Libia dopo essere state trattenute un giorno o due nel centro di permanenza temporanea, senza che vi fosse certezza circa il loro paese d'origine".

La situazione drammatica e cruenta dei migranti rimpatriati forzatamente è stata di recente descritta dalla stessa delegazione europea recatasi nei campi di raccolta libici. "Il dossier, redatto dalla commissione, continua Martone, è costituito da settanta pagine di denunce agghiaccianti. Arresti arbitrari di cittadini stranieri. Uomini, donne, e perfino bambini soli, detenuti da mesi senza sapere il perché, ammassati in campi di raccolta dove si sopravvive a pane e acqua. Nessun esame dei singoli casi è stato avviato, si procede invece con espulsioni di massa. Nessuna possibilità per l'Unhcr, l'agenzia delle Nazioni Unite, di verificare il rispetto dei diritti umani e nessun riconoscimento delle convenzioni internazionali; manca in conclusione ogni garanzia di difesa." Il governo libico, conclude Martone, è consapevole dei rischi che i migranti corrono all'interno dei centri e nelle operazioni di espulsione dagli stessi. Riprova ne è la richiesta all'Italia, che risulta soddisfatta, di mille body-bag, i sacchi per il trasporto dei cadaveri."

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