Migranti: diritto di voto, da Ancona fino al Parlamento

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Anche dopo l'annullamento da parte del Governo della delibera sul diritto di voto per i cittadini stranieri non comunitari approvata dal Comune di Genova, la giunta comunale di Ancona ha approvato la modifica degli articoli 5 e 12 dello Statuto comunale, per l'estensione del diritto del voto. Nella delibera si riconosce il diritto di voto a chi è regolarmente in Italia da 5 anni, e risiede da almeno due anni ad Ancona. "I pareri espressi finora dal Consiglio di Stato e l'ultimo intervento del governo - nota Sturani - non sono estendibili ad altri Comuni. Naturalmente immagino che anche questa volta il governo farà qualcosa, ma abbiamo scelto di andare avanti: nessuna sfida, ma una volontà politica già espressa dal consiglio comunale con un ordine del giorno". Intanto l'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (della quale il sindaco di Ancona è vicepresidente) ha preparato una proposta di legge ordinaria per estendere su tutto il territorio nazionale il diritto di voto ai cittadini extracomunitari.

Da Genova il sindaco Pericu ha mostrato l'intenzione di muoversi attraverso il tribunale amministrativo. "Inoltre - ha detto il sindaco di Genova - dovrebbe ormai essere chiara la necessità di una evoluzione dell'ordinamento nazionale capace di consentire queste decisioni: il Governo e il Parlamento a mio giudizio dovrebbero attivarsi in questa direzione anziché stoppare d'autorità i comuni". Anche la Cgil lancia un appello ai comuni italiani affinché seguano l'esempio di Genova. "Se i comuni sono 1, 3, 5, 10, il governo continuerà con le impugnazioni - spiega il responsabile im migrazione Piero Soldini - ma se diventano mille sarà costretto a discutere della legge nazionale. Ed è quello l'obiettivo che dobbiamo perseguire".

Da Roma continua la pressione della campagna per il diritto al voto. "Un grave colpo alla garanzia dei diritti di cittadinanza e di partecipazione" è stato il giudizio dato all'ultimo atto del Governo che "considera l'immigrazione esclusivamente come questione di sicurezza e di ordine pubblico, trascurando le politiche di integrazione e di inclusione sociale dei migranti, unico strumento efficace di prevenzione dei conflitti". Dopo qualche settimana sono già qualche migliaio le firme raccolte su due proposte di delibera d'iniziativa popolare volte ad introdurre il diritto di voto per i cittadini stranieri non comunitari e apolidi nel Comune di Roma. Nella nota le organizzazioni promotrici - Arci Roma, Lunaria, Progetto diritti, Senza confine, Servizio Rifugiati e Migranti della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia - rifiutano l'assurda identificazione tra cittadino straniero "non comunitario" e potenziale o presunto terrorista. L'invito degli organizzatori di Roma è all'incontro previsto per il prossimo 29 agosto alle 19,00 presso la sede di Lunaria, via Buonarroti 39. [AT]

Fonte: Stranieri in Italia

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