Melting Pot: dopo i fatti di Gradisca, chiudere i Cpt

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"Ciò che è avvenuto all'interno del Cpt di Gradisca, la sera del 23 settembre, è una delle vicende più gravi mai accadute nella drammatica storia dei centri di detenzione" - scrive la redazione di Melting Pot. " La terza rivolta scoppiata nel giro di pochi giorni all'interno del centro, dimostra come la situazione di queste strutture sia oggi più che mai insostenibile, il processo di "umanizzazione" è più che mai fallito - continua la nota della redazione denunciando "l'accaduto come inaccettabile ed esprimendo indignazione per ciò che è successo".

Domenica 23 settembre, intorno le 21.30, alcuni migranti detenuti all'interno della struttura sono saliti sui tetti del Cpt di Gradisca per cercare di scappare oltre le alte reti che circondano quella che doveva essere una struttura modello - scrive Marco Visintin su Melting Pot. La polizia è intervenuta in forze, manganelli alla mano, ma questa volta è stato immediato il lancio di un fitto numero di lacrimogeni, una pioggia durata quindici minuti. I candelotti sono stati lanciati anche dentro l'edificio, alcuni sono finiti perfino oltre il muro di recinzione lungo la strada che scorre davanti ai cancelli, innescando un principio d'incendio. Solo l'arrivo dei vigili del fuoco ha evitato che le fiamme si espandessero, mentre all'interno della struttura un centinaio di migranti venivano fermati con la forza.

La sommossa è durata fino a mezzanotte, solo a quel punto l'ambulanza è potuta entrare ed il risultato della repressione di questa rivolta sono una decina di migranti contusi. "Ma la cosa più allarmante è che fra le vittime di questa repressione inaudita c'è una bambina, una piccola bambina di appena otto mesi che assieme alla madre sembra fosse nell'area della struttura adibita a centro d'accoglienza per richiedenti asilo" - scrive Visintin. Le circostanze non sono ancora chiare, le due infatti si trovavano bloccate nella loro stanza chiusa a chiave senza possibilità di fuga, mentre il gas dei lacrimogeni invadeva l'edificio. Verso mezzanotte la bambina è stata portata nella vicina struttura ospedaliera di Gorizia per un principio di soffocamento.

Melting Pot chiede di "chiudere queste strutture perché non si verifichino più simili fatti". "Troppi episodi ci stanno consegnando una realtà drammatica: le fughe e le rivolte che in questa estate hanno animato il Cpt di Bari e il pestaggio avvenuto ai danni di un migrante all'interno del Cpt di Modena.

Melting Pot fa appello a tutti gli organi dell'informazione perché sia rotto il silenzio nel quale è avvolta la vicenda e perché i fatti di Gradisca possano essere portati, con il giusto risalto, all'attenzione dell'opinione pubblica".

Il Consigliere regionale del Friuli Venezia Giulia, di Alessandro Metz, ricorda che "il Governo di centrosinistra nel proprio programma elettorale riportava il superamento dei CPT, l'abrogazione delle leggi razziste e xenofobe del Governo precedente e di conseguenza il ritorno alla normalità". "Niente di tutto questo è stato fatto, se non il superamento del numero dei CPT e di nuovi ne sono sorti nel nostro Paese" - denuncia Metz che ha fatto richiesta al Prefetto di Gorizia di poter visitare il Centro di Permanenza Temporanea venerdì 28 settembre.

Nei mesi scorsi il Ministro degli Interni, Giuliano Amato aveva avanzato la proposta di 'svuotamento graduale ma sostanziale dei Cpt': nei centri di accoglienza temporanea dovrebbero rimanere - diceva Amato - solo gli "irriducibili", coloro cioè che "non collaborano con le forze dell'ordine e non si fanno identificare". Per loro si prevederebbe un fermo non più 60 ma di 20 giorni, prima di essere espulsi. [GB]

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