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Marcia per l'acqua pubblica a Messina
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La Rete Lilliput -Nodo di Messina rilancia la manifestazione che si terrà sabato 20 maggio alle ore 9.00 in P.zza Antonello a Messina contro la privatizzazione dell'acqua. La scandalosa decisione del Presidente della Regione Sicilia Totò Cuffaro di commissariare l'ATO Acque della Provincia di Messina, porterà alla perdita della gestione pubblica dell'acqua con un peggioramento del servizio ed un vertiginoso aumento della tariffa, strada già battuta con il trattamento dei rifiuti da parte di Messinambiente, e questo contro la volontà della stragrande maggioranza dei Comuni e dei cittadini del messinese.
L'ACQUA E' DI TUTTI:
NO ALLA PRIVATIZZAZIONE, NO ALLA LOGICA DEL PROFITTO
A TUTTI I COSTI A SCAPITO DEI CITTADINI E DEL SERVIZIO!
Il presidente della regione siciliana Cuffaro, nella sua qualità di Commissario straordinario per l'emergenza idrica, ha commissariato l'ATO idrico della provincia di Messina ed ha dato indicazioni al neo-commissario di emanare entro il 30 giugno prossimo il nuovo bando ad evidenza pubblica per la ricerca del gestore unico privato del servizio idrico integrato del messinese. E' un atto grave che va contro la volontà espressa dalla stragrande maggioranza dei sindaci dell'ATO messinese, in rappresentanza dell'80% della popolazione della provincia, che nel giugno 2005 si era orientata per la gestione in house, ovvero pubblica, del Servizio idrico integrato, dopo 3 anni di inutili tentativi di affidamento a terzi e di riunioni dell'Assemblea dei sindaci dell'ATO andate a vuoto per mancanza di numero legale.
La decisione di commissariare l'ATO idrico messinese avviene, guarda caso, alla vigilia di una importante scadenza elettorale che potrebbe cambiare gli equilibri politici regionali e quindi anche gli orientamenti su di una tematica così importante come l'acqua e viene adottata proprio contro quei sindaci che, unici in Sicilia, si erano espressi così chiaramente per la gestione pubblica.
La Regione siciliana cerca così di raggiungere quell'obiettivo che si era posta fin dall'inizio dell'attuazione della legge Galli in Sicilia, ovvero la privatizzazione dei servizi idrici regionali, in controtendenza rispetto a quanto avviene in altre parti d'Italia dove i comuni stanno cercando di mantenere in mani pubbliche la gestione dei servizi idrici.
Le conseguenze del commissariamento saranno nefaste per i cittadini: privatizzazione del servizio idrico con estromissione dei comuni dalla gestione dell'acqua; aumento vertiginoso della tariffa; perdita di ingenti risorse economiche a vantaggio magari di qualche multinazionale.
Le esperienze già maturate in altre parti d'Italia con il gestore unico privato o misto pubblico-privato, dimostrano purtroppo quanto da noi più volte affermato. Basti citare il caso di Arezzo, primo ATO in Italia ad avere affidato la gestione unica del servizio idrico, che a sette anni dalla nascita della società mista Nuove Acque spa con socio privato una multinazionale, fa dire tristemente al presidente dell'ATO che "La nostra esperienza ha dimostrato che il Servizio Idrico Integrato deve restare pubblico. Onore a chi lo aveva capito prima, e speriamo almeno che serva a qualcun altro...".
La Provincia regionale di Messina, davanti allo stallo in cui ci si era trovati a seguito dell'avversione di una minoranza di sindaci alla gestione in house, avrebbe potuto assumersi l'onere delle quote dei comuni mancanti per il varo della società pubblica Messina acque spa, seguendo l'esempio dell'ATO cosentino, consentendo così all'ATO idrico di Messina di far decollare la gestione del servizio idrico integrato ed incominciare ad utilizzare i consistenti finanziamenti europei.
Il coordinamento provinciale per la difesa dell'acqua pubblica, costituitosi in questi giorni a Messina, non intende rassegnarsi a vedere l'acqua delle proprie città affidate ad un privato, magari ad una multinazionale, che farà lauti guadagni con un bene essenziale quale l'acqua che è e deve rimanere di tutti.
Il coordinamento chiede che vengano attuati anche nella nostra Regione i principi ribaditi nel Manifesto Mondiale dell'acqua e nel Contratto italiano dell'acqua, ovvero gestione pubblica dell'acqua, partecipazione dei cittadini alle scelte dell'ATO, garanzia di una quota di acqua essenziale gratuita per tutti, tariffazione adeguata alle condizioni economiche e sociali.
Contro l'arrogante commissariamento da parte della Regione Siciliana dell'ATO idrico messinese, per mantenere la gestione dell'acqua in mano pubblica, contro il salasso delle bollete dell'acqua, il coordinamento provinciale per la difesa dell'acqua pubblica indice una grande manifestazione pubblica per Sabato 20 Maggio alle ore 9.00 a Piazza Antonello ed invita partiti, associazioni, gruppi, sindaci, cittadini ad aderire.
Il coordinamento chiede inoltre ai candidati alla Regione della Provincia di Messina di esprimere pubblicamente la propria posizione sull'argomento al fine di consentire agli elettori di orientarsi su chi veramente intende fare gli interessi dei cittadini e chi invece vuole garantire gli interessi dei soliti noti.
IL COORDINAMENTO PROVINCIALE PER LA DIFESA DELL'ACQUA PUBBLICA