Luci e ombre sulle elezioni in Giappone

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L’indice della borsa aumenta dell’1,5%; lo yen scende al valore più basso in 20 mesi. Abe pensa a una politica in cui “stampare yen in modo illimitato”. Il problema delle Senkaku/Diaoyu e dei rapporti tesi con la Cina. Gli auguri del presidente Obama; la messa in guardia di Pechino; la questione nucleare.

La borsa di Tokyo e il mercato giapponese hanno subito dato risposta positiva ai risultati delle elezioni parlamentari, che annunciano una grande vittoria di Shinzo Abe e del partito Liberale (Liberal Democratic Party, LDP). L’indice Nikkei è salito dell’1,5% e lo yen è sceso a 84,48 contro il dollaro: il valore più basso da almeno 20 mesi.

I risultati ufficiali saranno pubblici entro oggi, ma secondo proiezioni l’LDP ha guadagnato 294 seggi (ne aveva 118); insieme al partito di destra New Komeito (31 seggi, da 21), la coalizione di Abe avrà i due terzi della Camera bassa (che ha 481 seggi): una maggioranza enorme che gli permetterà di attuare con facilità le politiche proposte durante la campagna elettorale. Anche il premier Yoshihiko Noda ha già riconosciuto la sua sconfitta.

Dal punto di vista economico Abe ha promesso di combattere uno yen forte e di ridurre la deflazione. In questi anni uno yen sempre più valutato ha fatto alzare il prezzo delle merci giapponesi, in maggioranza destinate all’esportazione. Il problema è così grave che molte ditte giapponesi hanno programmato di trasferire i loro impianti in Paesi più poveri per mantenere la competitività, creando nuovi problemi all’occupazione in Giappone.

Un altro elemento promesso da Shinzo Abe è la facilità dei prestiti . Mantenendo un’inflazione al 3%, potrebbe spingere la Banca centrale a stampare yen in modo “illimitato”.

La schiacciante vittoria - ha dichiarato Abe - genera una “grande responsabilità”.

Oltre alle decisioni sull’economia, il nuovo premier deve trovare un modo di trattare con la Cina, dopo le prove di forza reciproche riguardo alla sovranità sulle Senkaku/Diaoyu. Abe è noto come un “falco” nella politica estera e in passato ha domandato che il Giappone cambi la sua costituzione pacifista, dotandosi di un esercito e di possibilità di attacco. Ieri egli ha detto che il suo partito deve “fermare la sfida” che viene dalla Cina. Ma ha sottolineato che è necessario costruire “buone relazioni nell’interesse nazionale dei due Paesi”: Per Abe alla Cina manca il riconoscimento di “benefiche relazioni strategiche reciproche”.

Gli Usa si sono congratulati con Abe. Il presidente Barack Obama ha detto che spera di “lavorare a stretto contatto” con il nuovo governo. La Cina invece, per bocca di Xinhua, ha messo in guardia da un Giappone che vira “così velocemente a destra”. “La storia - si aggiunge - ha mostrato molte volte che un Giappone pacifico è un vantaggio per la regione, mentre un Giappone inquieto porterà nuovi problemi al mondo”.

Fonte: Asianews

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