Libano: colpito convoglio Onu, arriva la risoluzione

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Continua a salire il numero delle vittime del bombardamento aereo israeliano che nella notte ha preso di mira un convoglio di sfollati (civili e militari) dalla città libanese meridionale di Marjayoun che era stato organizzato dall'Unifil, la missione Onu nel Libano meridionale. L'attacco è avvenuto mentre il convoglio stava per arrivare a Kefraya, nella Valle della Bekaa. L'ultimo bilancio parla di sette morti e 36 feriti. L'Unifil afferma di aver avvertito le forze israeliane del passaggio del convoglio e di aver ricevuto ''il via libera''.

'Cerchiamo di capire cosa e' successo',' ha detto un portavoce dell'Unifil. Dal canto suo il responsabile delle equipe di soccorso della Croce Rossa libanese, Georges Kattaneh, in una dichiarazione alla televisione privata Lbci, ha parlato di ''attacco perfettamente indirizzato contro il convoglio''. ''Abbiamo dovuto appellarci al Comitato internazionale della Croce Rossa per far cessare questi bombardamenti'', ha aggiunto. In nottata, il presidente libanese Emile Lahoud ha condannato con un comunicato ''il bombardamento israeliano del convoglio, nonostante l'accordo raggiunto con l'Unifil, accordo che ne garantiva la sicurezza''.

Intanto dalla Tavola della Pace arriva un comunicato di soddisfazione per l'approvazione di una risoluzione che chiede a tutte le parti l'immediato cessate il fuoco. "Nonostante questa risoluzione giunga con grande e ingiustificabile ritardo essa segna un importante passo in avanti. Non è la fine della guerra ma può essere il primo passo concreto verso la sua conclusione". I due portavoce della Tavola hanno sottolineato come le parole della Risoluzione dell'Onu debbano diventare immediatamente realtà per le popolazioni di entrambi i paesi violentate dalla guerra. "Ogni ora di guerra in più è un insulto all'Onu e alla coscienza dell'umanità. Facciamo appello al Governo italiano perché si adoperi con ancora maggiore energia e determinazione per mettere fine a questa guerra, per soccorrere le popolazioni bisognose, per includere nell'UNIFIL rafforzata una forte dimensione diritti umani con personale adeguatamente preparato, per garantire che l'autorità delle Nazioni Unite si traduca nell'effetivo comando "sopranazionale"dell'UNIFIL, per promuovere la partecipazione all'UNIFIL dei paesi membri dell'Unione Europea in forma integrata, e non a ranghi sparsi.

La Tavola della Pace fa appello al Governo italiano perché un'analoga risoluzione venga subito adottata anche per fermare il bagno di sangue di Gaza e per intraprendere la strada che può portare alla pace nell'intera regione del Medio Oriente. A questo proposito, sottolineiamo l'importanza che riveste il puntuale richiamo che la presente Risoluzione fa alle Risoluzioni 242 e 338. "Il voto del Consiglio di Sicurezza dimostra ancora una volta che l'ONU rimane un organo essenziale e ineludibile e che pertanto è nell'interesse di tutti procedere velocemente al suo rafforzamento e alla sua democratizzazione come da anni andiamo sostenendo. Oggi, con ancora più forza, ribadiamo che la pace è possibile. Ma c'è bisogno dell'impegno di tutti. Troppe risoluzioni sono rimaste lettera morta. Non possiamo permettere che anche questa opportunità venga sprecata."

Altre fonti: Tavola della Pace, Occupation Magazine

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