Le sofferenze durante le guerre di chi ha una salute difficile

Stampa

Blanco ha solo vent’anni. Vive con la vecchia zia Christine nel campo per sfollati Saint-Sauveur a Bangui, la capitale della Repubblica centrafricana (CAR). Blanco soffre di una patologia neurologica, è portatore di un handicap intellettuale. Sorride sempre, ma dietro quel sorriso c’è tanta paura, infinita sofferenza.

Durante le forti violenze scoppiate nuovamente nel 2015 a Bangui, lui e la zia, che si occupa del ragazzo, hanno abbandonato la loro casa e sono venuti qui nel campo. Da allora non hanno più un tetto, né il denaro per poter acquistare una tenda. Quando piove, cercano riparo in una chiesa che si trova nelle vicinanze.

Blanco soffre spesso di malaria e anche la sua ernia s’infiamma sovente. Non ci sono soldi per i medicinali. Anche il cibo scarseggia. Quando ha fame corre nella casa del fratello, ma è abbandonata e vuota.

Il giovane si espone giornalmente a mille pericoli, perché non comprende la gravità della situazione e la zia è troppo anziana per poterlo seguire ovunque. Blanco vuole tornare a casa sua, non ama stare qui nel campo.

Da qualche giorno è scomparso. “E’ certamente andato in cerca di cibo – ha confessato la zia che ha aggiunto, piangendo – spero tanto che torni, che nessuno gli abbia fatto del male”.

Le situazioni di conflitto sono tragiche per tutti, per le persone diversamente abili lo sono cento volte di più. Spesso sono abbandonate al loro destino. Anche se riescono a raggiungere un campo, devono affrontare mille problemi, dall’assistenza medica che è praticamente assente, alla difficoltà di accedere ai servizi igienici e come procurarsi il cibo.

La protezione dei civili durante i conflitti armati era nell’agenda del Consiglio di sicurezza dell’ONU la scorsa settimana. Nel suo rapporto, Christine Beerli, vice-presidente della Croce Rossa Internazionale, ha sottolineato che nel 2015 la sua organizzazione ha assistito oltre 40 milioni di persone; tra loro un numero immenso di civili, in stato di estrema necessità. E ha aggiunto: “Purtroppo si prevede che sarà così anche per il 2016. Se non si trovano soluzioni politiche per contrastare i conflitti armati, milioni di persone soffriranno e le conseguenze umanitarie causate da guerre possono durare anni, decenni, a volte per tutta la vita”.

La Beerli ha anche evidenziato come le bombe vengano fatte esplodere volutamente nei centri abitati, colpendo obbiettivi civili, costringendola alla fuga la popolazione e lasciandola spesso senza mezzi di sostentamento. Uomini, bambini, bambine e donne vengono rapite e non mancano le violenze sessuali,

Il non rispetto dei più elementari diritti umani è diventata una prassi e il Consiglio di Sicurezza dell’ONU dovrà occuparsi della questione nelle sue prossime sedute.

Cornelia I. Toelgyes da Africa-express.info

Ultime notizie

Fumetti per la Pace, ecco il concorso Peace is Pop!

21 Settembre 2025
Atlante delle guerre e dei conflitti del Mondo, insieme al Piccolo Museo del Giocattolo, lanciano il contest "Peace is Pop! Fumetti per la Pace".

Mio fratello Ibrahim

20 Settembre 2025
Un pellegrinaggio sui campi da rugby italiani, con lo scopo di condividere e raccontare le capacità riabilitative, propedeutiche e inclusive della palla ovale. (Matthias Canapini) 

Il Punto - Si muore nel silenzio

19 Settembre 2025
I palestinesi sono soli, entriamo nel giorno 1.303 dall’invasione russa in Ucraina, e altrove, si muore nel silenzio dei media. (Raffaele Crocco)

La Sicilia ha sete

18 Settembre 2025
La Sicilia ha sete, e non da poco tempo. (Rita Cantalino)

L’inizio dell’offensiva terrestre israeliana e l’esodo di massa da Gaza City

17 Settembre 2025
Israele conferma che l’offensiva ha provocato un esodo senza precedenti. (Giacomo Cioni)

Video

Serbia, arriva a Bruxelles la maratona di protesta di studenti per crollo alla stazione di Novi Sad