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Le sfide dell`educazione popolare
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Quattro relatori di eccezione hanno dato vita ad una riflessione su "Educazione popolare come progetto emancipatorio" la sera di venerdì 26 ottobre nell'aula magna dell`Universita` Federale del Rio Grande Do Sul a Porto Alegre, nell' ambito del Forum Mondiale dell'Educazione.
Coordinatore della tavola rotonda Moacir Gadotti, direttore dell'Istituto Paulo Freire che ha affermato come i risultati raggiunti nei quaranta anni dell'educazione popolare in Brasile e nel mondo ne facciano oggi una delle principali proposte all'interno della dimensione propositiva che deve necessariamente accompagnarsi al bagaglio critico dei Social Forum e ha ricordato come impegnarsi per l'educazione popolare sia anche impegnarsi per una scuola pubblica laica, gratuita, accessibile a tutti, di qualità.
Poetico e coinvolgente l'intervento di un altro compagno di Paulo Freire, Carlos Rodrigues Brandao, Universita` Federale di Goias, fortemente critico verso l'assimilazione dell'educazione ad un cantiere che prepari al mondo del lavoro: "l'educazione è popolare - ha affermato - quando lavora perchè le persone ed in particolare le persone povere siano soggetti della trasformazione del mondo. L`educazione è lo spazio della creazione e del pensiero critico: come ha affermato il subcomandante Marcos, non vogliamo cambiare il governo, vogliamo cambiare il mondo".
Per Nestor Fuentes, Universita` di Lujan (Argentina), membro dell`Associazione Internazionale di Educazione Comunitaria, è importante restare vigili rispetto alla retorica degli attuali governi latinoamericani, abili come nel caso argentino a smantellare la scuola pubblica, introducendo al tempo stesso un Premio Paulo Freire (per progetti nelle scuole elementari). Accorato ed emozionante l`appello di Gabriela Antunes, consigliere del ministro di educazione e cultura dell`Angola, un paese che ha fatto suo il lavoro di Paulo Freire dopo l`indipendenza (premio Unesco 1981), ma che oggi è alle prese con una crisi strutturale che vede oltre 800.000 bambini a mendicare per strada