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Le risposte della società Argentina ai disastri del neo liberismo
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Le realtà italiane che operano nel settore della finanza etica si sono interrogate a Civitas sui possibili interventi di sostegno alla grave crisi finanziaria argentina. Tonino Perna presidente del Centro Regionale d'Intervento per la Cooperazione (CRIC) introducendo il dibattito ha notato come questo sia il primo incontro in Italia con rappresentanti della società civile argentina dopo quella che non possiamo considerare solo la "crisi argentina, ma piuttosto il fallimento di uno stato, di una nazione ridotta ad azienda"...
Le realtà italiane che operano nel settore della finanza etica si sono interrogate a Civitas sui possibili interventi di sostegno alla grave crisi finanziaria argentina. Tonino Perna presidente del Centro Regionale d'Intervento per la Cooperazione (CRIC) introducendo il dibattito ha notato come questo sia il primo incontro in Italia con rappresentanti della società civile argentina dopo quella che non possiamo considerare solo la "crisi argentina, ma piuttosto il fallimento di uno stato, di una nazione ridotta ad azienda". Leon Shujiman, argentino esperto di Cooperativas Mutuales ha quindi tratteggiato un quadro storico di come si sia sviluppato il sistema bancario in Argentina, partendo dalla crescita economica degli inizi del secolo scorso fino alle politiche di apertura indiscriminata al capitale straniero che ha strangolato le casse di credito cooperativo. Il dicembre 2001 vede la caduta definitiva del modello neoliberista. Il movimento delle "casseruole" che dà voce alla protesta delle migliaia di neo-poveri è un segnale importante dell'identità nazionale che Don Attilio Rosso del Movimento Sin Technos di Santa Fè riconosce come unica via per rispondere alla sciagura argentina considerata non solo crisi economico-istituzionale, ma soprattutto sociale. Don Rosso ricorda che "non c'è economia possibile senza la soluzione del problema della povertà". Importanti quindi tutte le esperienze di microcredito che la finanza etica sostiene da tempo, non solo nella gestione finanziaria dell'emergenza. Sergio Buchara economista argentino ricorda che il modello di cooperazione dovrà comunque partire dal "basso" secondo indicatori che vengono dalla base.
Fonte: World Social Agenda