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Le politiche agricole riducono l'Africa a una bomba tossica
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Come affrontare gli effetti dell'attuale modello di sviluppo agricolo-industriale sull'ambiente?
"Una bomba tossica ad orologeria". E' questa la descrizione del continente africano fornita il 24 aprile ad Addis Abeba (Etiopia) da Alemayehu Wondagegneh, il consulente per l'inquinamento da pesticidi della Fao, l'Agenzia dell'Onu per l'alimentazione e l'agricoltura.
Queste sostanze chimiche utilizzate nel corso degli anni per fertilizzare i terreni 'poveri' dei Paesi in via di sviluppo - migliaia di tonnellate secondo l'organismo delle Nazioni Unite che ha sede a Roma - si sono ormai infiltrate nelle falde acquifere del continente. Ingerite dagli animali acquatici, sono entrate di fatto anche nella catena alimentare che arriva fino all'uomo. Nei prossimi 5 anni - è la terribile 'profezia' di Wondagegneh - si vedranno i dannosi effetti sulla salute umana. Di sostenibilita' e modelli di sviluppo si discutera' nella seconda conferenza WSA in programma a Civitas (Padova) il 3 maggio alle ore 20.00. Uno dei Paesi più a rischio è oggi l'Etiopia, dove sono stati individuati un migliaio di siti con circa 3.500 tonnellate di pesticidi. Un programma di bonifica dei terreni contaminati nell'ex colonia italiana esiste già e vede in prima linea le imprese finlandesi. Il costo dell'operazione si aggira sui 3mila dollari Usa per tonnellata (3.360 euro circa).