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Le Ong contro il nucleare in Romania
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Gli esperti della Commissione Europea stanno valutando a Bruxelles il rapporto sulla sicurezza del secondo reattore dell'impianto nucleare di Cernavoda in Romania, per cui l'Euratom, l'agenzia nucleare europea, sta considerando la concessione di un prestito di 237 milioni di Euro. Il rapporto è stato commissionato, insieme ad altre tre analisi su questioni ambientali, economiche e finanziarie concernenti il progetto, dal programma TACIS della Commissione. Le Ong internazionali, tra cui la Campagna per la riforma della Banca mondiale (CRBM), invano hanno richiesto la pubblicazione dei quattro studi sin dall'inizio dell'anno. "E' inaccettabile" - sostiene Antonio Tricarico di CRBM - "che i contribuenti italiani paghino uno studio ambientale con i fondi della Commissione Europea e non lo possano neanche consultare. Quindi, paghino la SACE affinché questa riveda tale documento e poi non siano interpellati riguardo la loro opinione sul rischioso e costoso progetto nucleare." All'inizio del 2001 l'Ansaldo Energia aveva infatti richiesto alla SACE, assicuratore pubblico italiano, la concessione di una garanzia di 150 milioni di Euro contro i rischi commerciali e politici associati alle sue operazioni all'interno del progetto nucleare. "Certo"- continua Tricarico - "sarebbe un po' difficile spiegare che il sostegno pubblico di SACE al progetto serve per assicurarsi nuovo import di energia nucleare, lasciando tutti i rischi collegati ai poveri rumeni".
Pubblicato il: 17.07.2002 " Fonte: » Campagna per la riforma della Banca mondiale,Relazioni Esterne UE, ;
" Approfondimento: » Unione Europea, Mir;