Lavoro minorile: urge Piano d'azione contro lo sfruttamento

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Il fenomeno dello sfruttamento riguarda molto da vicino l'Italia, dove, secondo i dati Istat, su 144.285 bambini tra i 7 e i 14 anni che sarebbero economicamente attivi, ben 31.500 sono da considerarsi sfruttati. Secondo i dati della CGIL invece il numero di minori coinvolti nel lavoro minorile è di circa 300mila. Per questo occorre "adottare un Piano d'azione nazionale per studiare e combattere il fenomeno, coinvolgendo tutte le realtà impegnate contro lo sfruttamento dell'infanzia per riportarlo all'interno del nuovo Tavolo sul Lavoro Minorile che il Ministero del Solidarietà Sociale" - chiede Save the Children durante un seminario svoltosi nei giorni scorsi presso l'Università Cattolica di Milano in collaborazione con Cesvi e Mani Tese.

"Riteniamo sia d'estrema importanza riportare l'attenzione su questo tema e che sia giunto il momento, anche in seguito ai segnali positivi lanciati dal Ministero della Solidarietà Sociale, di riprendere approfonditamente il dibattito, proprio a partire dall'adozione del Piano d'Azione Nazionale" - ha sottolineato Carlotta Sami, direttore dei Programmi di Save the Children Italia. "Le varie organizzazioni impegnate su questa tematica, seppur con posizioni ed approcci differenti stanno rilanciando il dibattito in Italia, che ci auguriamo possa proseguire all'interno del nuovo Tavolo sul Lavoro Minorile che il Ministero del Solidarietà Sociale sta consolidando, chiedendo di diventarne parte integrante per poter contribuire alla definizione di progetti concreti contro lo sfruttamento dell'infanzia".

L'Italia, con la ratifica della Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia e dell'Adolescenza e la successiva ratifica nel 2000 della Convenzione ILO 182, si è impegnata a prevenire e a combattere le forme peggiori di sfruttamento del lavoro minorile quali la tratta e la schiavitù dei minori, il loro utilizzo in attività pornografiche ed in attività criminali, e in tutte quelle che nel loro svolgimento possono compromettere la salute fisica e mentale dei bambini - nota Save the Children. Lo sfruttamento del lavoro dei minori, così come qui definito e in base agli impegni presi dal nostro Paese, deve essere considerato un'attività illegale e in quanto tale combattuto con tutti i mezzi a disposizione, attraverso un approccio non solo repressivo, ma volto a individuare percorsi alternativi, coerentemente con quanto previsto dall'art. 32 della Convenzione Onu.

La Convenzione ILO 182 e la Raccomandazione 190 ILO ad essa allegata prevedono, per i paesi che la ratificano, lo strumento del Piano d'azione per prevenire e combattere le peggiori forme di sfruttamento del lavoro minorile, che l'Italia non ha ancora adottato. Tale strumento è un mezzo di fondamentale importanza per sviluppare strategie efficaci e partecipate per affrontare il fenomeno, partendo dalla raccolta e sistematizzazione dei dati per giungere a programmi concreti ed efficaci e a misure legislative adeguate. Sia nella fase di studio che nell'intervento, Save the Children sottolinea "l'importanza di un approccio partecipato, poiché è di fondamentale importanza ascoltare e tenere in considerazione le opinioni di bambini e adolescenti sfruttati e, ove possibile, delle loro famiglie".

Nella definizione del Piano d'azione, nonché nella sua implementazione ed il relativo monitoraggio, occorre tenere in considerazione i principi generali della Convenzione ONU sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza, quali il diritto allo sviluppo, il superiore interesse del minore, il diritto a non essere discriminati e all'ascolto delle opinioni dei ragazzi, affinché vengano prese in considerazione nelle scelte che li riguardano. Save the Children sottolinea inoltre il legame esistente fra lo sfruttamento del lavoro minorile e la povertà, fenomeno di crescita nel nostro paese proprio della povertà dei minori. Per quanto riguarda invece il rapporto scuola-lavoro, l'Organizzazione ritiene che sia fondamentale adottare politiche adeguate per garantire l'accesso ad un'istruzione di qualità. L'istruzione infatti è lo strumento fondamentale per bambini e adolescenti per costruire e investire sul proprio futuro, fornendo loro gli strumenti di conoscenza per uscire dallo sfruttamento e per avere la fiducia in se stessi e nella possibilità di un futuro migliore. [GB]

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