Lav: positiva risoluzione del Parlamento UE sui test senza animali

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La LAV esprime soddisfazione per l'adozione avvenuta nei giorni scorsi da parte dell'Europarlamento di una risoluzione con la quale l'organo comunitario sollecita la Commissione Europea ad adottare misure per promuovere concretamente il ricorso a metodi di prova alternativi alla sperimentazione animale, autorizzando e ammettendo l'utilizzo di test alternativi sperimentati e convalidati negli ultimi tempi, nel quadro del regolamento REACH (Regolamento di registrazione e valutazione dei prodotti chimici) la cui applicazione partirà dal 1° giugno prossimo.

La LAV, insieme alle principali associazioni animaliste europee, ha partecipato attivamente alla stesura del provvedimento per le parti riguardanti l'impiego di animali nell'esecuzione dei test di tossicità, il cui scopo è la verifica degli effetti sull'organismo umano dei prodotti chimici commercializzati. "Se i principi sanciti nel decreto di attuazione del regolamento REACH verranno veramente rispettati, si potranno evitare inutili e crudeli test su milioni di animali e allo stesso tempo garantire sicurezza ai consumatori. - dichiara Roberta Bartocci, responsabile LAV settore Vivisezione. Ci aspettiamo quindi misure concrete per sostituire l'uso di animali con metodi in vitro, come già è stato fatto e si sta facendo, con modelli informatici e con tutte le altre moderne tecnologie di cui oggi disponiamo, come la tossico genomica: tecnologie che dimostrano quanto inutile e insensato sia ricorrere ancora all'impiego di animali".

Sempre più parte della comunità scientifica esprime ormai la sua perplessità o il suo fermo dissenso all'impiego di animali come modelli per verificare l'effetto tossico di sostanze sull'uomo. Non solo perché questi test provocano morte e sofferenza a milioni di animali ogni anno, ma perché ciò che accade in una specie non è detto che accada in un'altra. L'autorevole Nature, infatti, di recente ha definito la tossicologia classica che fa affidamento su modelli animali "cattiva scienza".

In Italia ogni anno gli animali utilizzati in test di tossicità sono circa 70.000, mentre sfiorano il milione quelli impiegati nell'Unione Europea. Se non verranno incentivati al massimo metodi di test alternativi agli animali, per testare tutte le sostanze che il REACH prevede di esaminare, è stato stimato che occorreranno circa quattro o cinque milioni di animali, se non di più.

"La risoluzione dell'europarlamento è una chiara linea di indirizzo politico per la Commissione Europea, per l'Autorità europea chiamata a dare applicazione del Regolamento Reach e anche per i singoli Stati membri - commenta Roberto Bennati, responsabile LAV Campagne europee. Il Parlamento ha ribadito principi ampiamente discussi e accettati nel processo di approvazione della normativa Reach e questa risoluzione è un chiaro monito alle autorità politiche e scientifiche a passare ad una fase di vera sostituzione dei test animali."

"Il rispetto di quanto previsto nel decreto potrà essere fatto solo se ci si avvarrà di personale esperto in materia di metodi alternativi e indipendente da interessi economici. In questo IPAM, la Piattaforma Italiana per i Metodi Alternativi di cui la LAV è membro, potrà fornire un valido supporto" - conclude Roberta Bartocci.

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