Laboratorio: il bilancio partecipativo

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Un mondo diverso è possibile se lo vogliamo, diceva lo slogan del World Social Forum di Porto Alegre. E questo è anche il messaggio di Iria Charao, Assessore dello Stato di Rio Grande do Sul (Brasile), che nel corso di un laboratorio organizzato da World Social Agenda ha presentato l'esperienza del bilancio partecipativo di Porto Alegre (Brasile). Iria Charao ha inizialmente ripercorso le tappe dell'adozione, nel 1989, di questa modalità di gestione del bilancio, raccontandone le sfide, i problemi, e la crescita progressiva, fino a diventare un importante punto di riferimento...

Un mondo diverso è possibile se lo vogliamo, diceva lo slogan del World Social Forum di Porto Alegre. E questo è anche il messaggio di Iria Charao, Assessore dello Stato di Rio Grande do Sul (Brasile), che nel corso di un laboratorio organizzato da World Social Agenda ha presentato l'esperienza del bilancio partecipativo di Porto Alegre (Brasile). Iria Charao ha inizialmente ripercorso le tappe dell'adozione, nel 1989, di questa modalità di gestione del bilancio, raccontandone le sfide, i problemi, e la crescita progressiva, fino a diventare un importante punto di riferimento. L'assessore brasiliano ha soprattutto sottolineato con forza l'importanza del bilancio partecipativo nel processo di presa di consapevolezza da parte della cittadinanza. Con questa modalità di gestione del bilancio, infatti, tutti i cittadini che hanno compiuto 16 anni possono partecipare alle assemblee, e sono quindi parte attiva del governo non soltanto in occasione delle elezioni ma ogni giorno. Si tratta inoltre, come ha ricordato la Charao, di un'importante occasione di crescita anche per gli amministratori stessi. Attraverso il continuo confronto con la diversità, e cioè con le migliaia di persone che partecipano alle assemblee, si crea infatti un consolidamento della base elettorale, che va al di là delle ideologie politiche. Secondo Iria Charao, in conclusione, il bilancio partecipativo può davvero contribuire ad "invertire la tendenza", responsabilizzando i cittadini che devono "saper scegliere" e porsi criticamente di fronte alla realtà e alle scelte che li riguardano. Questo è uno dei motivi per cui, secondo l'architetto Giovanni Allegretti dell'Università di Firenze, l'esperienza di Porto Alegre è riproducibile anche in Occidente, pur innestandosi su basi storiche e sociali diverse. In Brasile l'adozione del bilancio partecipativo si colloca nel periodo immediatamente successivo alla fine di una lunga dittatura e della nascita dei municipi democratici: coincide cioè con una forte aspirazione all'intervento diretto e concreto sulla realtà, avvicinando i bisogni della cittadinanza e le possibili risposte del governo. Parallelamente, l'attuale momento di sfiducia che si vive in Occidente ed in particolare in Europa nei confronti delle istituzioni rappresenterebbe, secondo Giovanni Allegretti, un terreno fertile per l'adozione del bilancio partecipativo e quindi un maggiore coinvolgimento della popolazione. Esso potrebbe infatti rendere più trasparente ed efficiente la macchina amministrativa, e diventare così uno strumento importante per ristabilire un rapporto di fiducia e dialogo con le istituzioni, oltre che per combattere la dilagante tendenza a delegare. Non a caso si tratta, conclude l'architetto, di un argomento politicamente scomodo.

Fonte: World Social Agenda

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