La testata di Zidane: il peggio del calcio arriva in Qatar

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DOHA - Sulla principale baia di Doha, la Corniche, è stata esposta la statua di 5 metri in bronzo che rappresenta il calciatore francese Zinedine Zidane mentre dà una testata all’italiano Marco Materazzi, ricordando l’episodio poco edificante avvenuto durante la finale dei Mondiali di calcio 2006 che portò all'espulsione di Zidane - l’Italia vinse ai rigori.

L’Autorità per i musei del Qatar ha acquistato la statua dal titolo Coup de Tête, colpo di testa, realizzata dall’artista algerino Adel Abdessemed, che rimarrà esposta permanentemente sulla Corniche di Doha.

“È una scultura gigante ed è realizzata nello stesso stile delle statue mitologiche greche, ma questa statua glorifica i difetti umani. Mostra che nonostante spesso i calciatori vengano trattati come divinità, in realtà non lo sono, sono solo esseri umani”, ha dichiarato in un’intervista per Doha News il direttore delle arti pubbliche dell’Autorità dei musei del Qatar, Jean Paul Engelen.

Questa spiegazione non è parsa molto convincente in Qatar, o almeno così dicono i commenti critici apparsi su siti qatarini. “Sono sconcertato dalla scelta del soggetto. Un inno alla violenza” ha scritto un internauta. C’è poi chi ironizza scrivendo “Scommetto che la Fifa l'amerà”. Il comitato esecutivo della Fifa è riunito da giovedì 3 ottobre a Zurigo per discutere proprio della possibilità di disputare in inverno i Mondiali di calcio 2022, previsti in Qatar.

Malgrado la statua abbia fatto la sua prima apparizione al Pompidou di Parigi senza il clamore che sta avendo ora a Doha, la sua presenza qui assume una rilevanza del tutto diversa. Il Qatar non ha una cultura sportiva e sta tentando di crearla ora, anche in funzione dei discussi Mondiali 2022. Molti hanno infatti criticato l’assegnazione dell’evento calcistico all’emirato, non solo per lo scandalo legato alla corruzione nell’assegnazione e alle difficoltà di organizzare un Mondiale in un paese con 50 gradi d’estate e senza un servizio di trasporto pubblico, un aeroporto internazionale degno di questo nome, sufficienti alberghi non solo a 5 stelle.

Le critiche sono arrivate soprattutto da quegli sportivi che ritenevano insensato organizzare un evento internazionale di questo tipo in un paese che fino all’anno scorso non aveva mai inviato atlete donne alle Olimpiadi, che non ha mai vinto un Mondiale e che ha una nazionale con diversi giocatori stranieri che hanno acquisito la cittadinanza qatarina all'ultimo momento.

Il precedente emiro, Hamad bin Khalifa Al Thani, padre dell’attuale capo di Stato, aveva indetto la giornata nazionale dello sport, festa nazionale in cui tutte le imprese in Qatar sono obbligate a organizzare eventi sportivi per i propri dipendenti. Un modo anche per introdurre delle sane abitudini nel paese più grasso del mondo: metà della popolazione, qui, è obesa.

Mettere nel luogo simbolo di Doha, la Corniche, una statua di 5 metri che simboleggia il lato peggiore del calcio in un paese che non ha nessuna cultura sportiva e che ambisce ad ospitare i Mondiali 2022 assume un valore diverso, che sicuramente non sfuggirà alla Fifa.

Alma Safira

Fonte: limes.it

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