La riforma dell'Onu interessa tutti

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In un mondo che si dice "globale", l'argomento della riforma della Organizzazione delle nazioni unite dovrebbe interessare da vicino tutti coloro che, dalla loro casa, con i loro problemi e con le loro aspettative quotidiane sono cittadini dello stesso mondo.

Non commettiamo l'errore di considerare la riforma dell'Onu come un qualcosa che non ci riguarda, si potrebbe dire "è troppo distante da noi", "cosa possiamo farci ?". Sono domande legittime, rispetto alle quali vorrei tentare alcune considerazioni (nella speranza di successivi dibattiti ed approfondimenti):

- l'Onu non è un soggetto teorico. Si occupa (ora non è importante il come) dei più scottanti problemi globali: la pace (e la guerra), i diritti fondamentali della persona umana, la tutela dell'ambiente, il clima, l'infanzia, l'alimentazione, il lavoro, le migrazioni e i rifugiati, il turismo, la valorizzazione del patrimonio culturale dell'umanità, ed altri ⅀

- per celebrare il 60° anniversario dalla sua fondazione sono riuniti a New York in questi giorni i rappresentanti di quasi tutti gli Stati del mondo, forti e deboli, democratici (o presunti tali) e non, dell'Est, dell'Ovest, del Nord, del Sud. I governanti del mondo, quelli che noi in molti casi abbiamo votato ed eletto, dovrebbero discutere di come dare nuovo vigore all'Onu ed alle sue Agenzie, l'Organizzazione che dovrebbe occuparsi di affrontare e, insieme ad altri, risolvere i problemi che coinvolgono l'umanità, quindi tutti noi cittadini del mondo;

- i "Grandi e i Piccoli del mondo" sembrano non trovare un accordo su come far funzionare l'Onu. Uno dei gravi problemi che affliggono questa Organizzazione è la mancanza di contributi proprio da parte di coloro che dovrebbero esserne i primi finanziatori, i Governi (spesso espressione della volontà popolare).

Dunque, è importante che l'Onu continui ad esistere e possa farlo "dalla parte dell'Umanità" ?. O dobbiamo arrenderci ? Ci interessa, cari amici "cittadini del mondo", di avere una rappresentanza a livello globale che ci tuteli nella garanzia di quel diritto alla vita ed al futuro oggi così minacciato in molte parti del pianeta ?.

Bene, io sono convinto che tutto questo dovrebbe interessarci e che dovremmo cominciare a discuterne, dal basso, in assemblee popolari, in luoghi magari auto-organizzati perché - guarda caso - quei problemi globali prima citati diventano improvvisamente quotidiani, ci toccano il cuore e spesso il portafoglio: il lavoro, l'immigrazione, l'ambiente nel quale viviamo, ecc., non sono sfide di tutti noi ?, non sono forse sfide da cogliere subito, da studiare e sulle quali impegnarsi, nell'interesse reciproco di tutti ?

di Marco Emanuele

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