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La pace in Sudan è ancora lontana
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Le trattative di pace per il Sudan, interrotte il 18 novembre nella città keniota di Machakos, avrebbero dovuto riprendere il 15 gennaio con una consultazione sul discusso status delle montagne Nuba e delle regioni del Nilo Blu del Sud e di Abyei. Il governo sudanese ha però annullato i colloqui di pace con il Sudan People's Liberation Army (SPLA). I temi in discussione nei negoziati di pace prevedevano la spartizione delle risorse in caso di una concessione di autonomia al Sud Sudan: i ribelli infatti mirano ad ottenere almeno il 60% dei ricavi del petrolio e delle altre ricchezze delle regioni meridionali, percentuale che invece è portata al 10% dal governo. Il governo sudanese ha comunicato la propria assenza dalla Tavola per la Pace sostenendo che le regioni abitate dalle popolazioni africane sono parte integrale del Sudan del Nord e non possono perciò costituire un punto di discussione nelle trattative di pace con il Sud-Sudan. L'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) ha accusato il governo sudanese di mostrare poca volontà verso la ricerca della pace: "Khartoum vuole evitare la discussione sul futuro delle popolazioni nelle montagne Nuba ed in altre zone abitate da africani neri nel Nord-Sudan arabo-musulmano". L'APM relaziona sulle violenze che hanno visto 105 appartenenti al popolo dei Fur uccisi nell'ovest del Sudan dalle milizie alleate con l'esercito sudsudanese. Diversi villaggi sono stati saccheggiati e bruciati e decine di persone sono rimaste ferite durante le aggressioni.
Pubblicato il: 16.01.2003
" Fonte: » Associazione per i Popoli Minacciati, Campagna Sudan, All Africa.com;
" Fonte: » Africanews, Nigrizia;