La crisi che riguarda la pace e la sicurezza nel mondo

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A Civitas nella conferenza World Social Agenda del 2 maggio, Nicola Bullard (Focus on the Global South), di ritorno da una missione a Gerusalemme e nella West Bank chiede una maggiore presenza di missioni di civili in Israele e Palestina. Prevista per il 27-28 giugno una catena umana per chiedere la pace.

C'è disperazione, ma anche assoluta determinazione da parte dei palestinesi a resistere all'occupazione e a combattere per la propria terra, una determinazione che trova eguali solo nella convinzione di Israele a battersi per una patria sicura per il popolo ebreo. Anche gli israeliani sono disperati. Centinaia sono stati uccisi da bombe di suicidi e i sondaggi mostrano che il 75 per cento degli israeliani sono a favore dell'operazione militare del proprio governo (Operation Defensive Shield). E tuttavia, gli stessi sondaggi mostrano che quasi il 60 per cento sono a favore di un ritiro unilaterale dai territori e oltre il 50 per cento sono a favore della proposta di pace avanzata dall'Arabia Saudita. Il 55 per cento si dicono a favore della costituzione di uno Stato palestinese. Ricordiamo che 3000 attivisti israeliani e arabi hanno marciato per tentare di raggiungere il campo di Jenin per portare cibo e acqua, medicinali, vestiti e coperte. Nonostante il mito sostenuto da Sharon che sia lo Stato di Israele ad essere minacciato dai palestinesi, l'autocensura dei media e gli apparati di sicurezza onnipresenti, c'è ancora del terreno comune per cercare la pace fra israeliani e palestinesi. Quasi tutti sono d'accordo che la soluzione sta nel dar vita ad uno Stato palestinese secondo le frontiere del 1967, anche se arrivarci sembra oggi impossibile e le forze coinvolte non disponibili a trattare. La presenza di centinaia di stranieri non è solidarietà fuori moda. Piuttosto è l'espressione della totale frustrazione per l'inabilità dei governi ad affrontare la crisi politica ed umanitaria fra Israele ed i Territori Occupati: una crisi che è il fulcro della crisi internazionale sulla pace e la sicurezza e che esemplifica la crisi globale della democrazia e della gisutizia.

Fonte: World Social Agenda

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