La costruzione di un altro mondo e' possibile, contro la militarizzazione e la guerra

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Aperto il Terzo Forum Sociale Mondiale con una marcia di 70.000 persone

La terza edizione del forum sociale mondiale ha rispettato il rito di apertura in tre parti gia' consolidato nel 2001 e 2002: un rappresentante del Comitato Organizzatore (in questo caso della Commissione Giustizia e Pace brasiliana) e varie autorita' locali (sindaco, governatore, e, per la prima volta, un rappresentante del governo) danno il la nel primo pomeriggio all'universita' pontificia; un amrcia (70.000 persone) sfila per le vie della citta' a partire dalle 17.00 per concentrarsi infine a far festa nell'anfiteatro all'aperto por do Sol per il primo dei concerti serali del Forum (un nutrito programma che la prima notte ha visto protagonista il Brasile con il locale Quartcheto - con virtuose interpretazioni strumentali di milonghe, chamame' e vanerao -, Sivuca dalla Paraiba e uno dei maestri del samba, Paulinho da Viola). Fra i delegati e' nutrita la delegazione americana, con oltre mille presenze, e forte l'opposizione all'ALCA, al WTO e GATS e alla guerra ed in particolare all'intervento in Iraq. Non mancano le denunce di delegati cui e' stato impedito di partecipare, dal Cile alla palestina (in particolare il fermo di Abla Saadat). Uno striscione ricorda al Brasile che "chi ti USA non ti vuol bene" e soprattutto nel Partito dos Trabalhadores non mancano le polemiche riguardo l'annunciato viaggio di Lula (che interverra' il 24 al Forum) e Gil a Davos. Perche' dargli importanza? si chiedono una parte dei militanti "Vado a Davos per mostrare che un altro mondo e' possibile" risponde il presidente al suo arrivo all'aeroporto, mentre il ministro della cultura Gilberto Gil sottolinea che finalmente a Davos il Brasile parlera' di strategie per ridurre a zero la fame, di debito pubblico e dell'opposizione alla guerra all'Iraq. Le sue parole sembrano aver fatto breccia nell' ex presidente del Costa Rica e attuale direttore del forum a Davos Jose' Maria Figueres, estimatore delle prime iniziative di Lula. Nel frattempo l'officina Porto Alegre, in attesa di trasferirsi (forse) in India nel 2004, marcia a pieno ritmo con oltre 1700 conferenze, laboratori, seminari.

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