La bancarotta dell'ONU verso Jo'burg 2002

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Il 17 luglio si terrà un incontro a New York tra i rappresentanti di una ventina di governi che cercheranno di infondere un po' di linfa vitale nella bozza di documento del Summit mondiale sullo sviluppo sostenibile in programma a Johannesburg dal 26 agosto al 4 settembre. Stati Uniti e Australia, hanno lanciato un nuovo programma per la riduzione dei gas da effetto serra. Il piano dovrebbe, in qualche modo, superare le tesi degli accordi di Kyoto e potrebbe rappresentare una base di discussione in vista di Johannesburg. Il massimo esperto di impronta ecologica, Mathis Wackernagel, spiega che "nel 1960 utilizzavamo il 70% della Terra, nel 1999 il 120%, nel 2002 il 125%; paragonando l'impronta al bilancio di un'azienda, oggi stiamo spendendo di più di quanto abbiamo a disposizione e questo, in un'azienda, nel lungo termine porta alla bancarotta". E di aziende e lobby economiche si parla nel percorso verso Johannesburg. Secondo Corporate Watch molti sono i rischi di influenza reale, anche attraverso il Global Compact, un'alleanza fra l'ONU e alcune multinazionali quali TNCs, Rio Tinto, Novartis e Dupont. Recentemente il responsabile della Shell, Mark Moody-Stuart, ha dichiarato in un convegno delle Nazioni Unite che "le coorporation avranno un ruolo chiave per il successo di Johannesburg". In risposta è stata promossa la campagna Un-Corporated che ha indetto per il prossimo 31 agosto una giornata mondiale contro il coinvolgimento delle multinazionali nell'ONU. Oneworld lancia in questi giorni un dossier speciale sul vertice di Johannesburg. In Italia dal 10 al 12 luglio si è svolto il No-Ocsiena, incontro sullo sviluppo locale in Toscana.
Pubblicato il: 15.07.2002 " Fonte: » Indymedia Italy, Corporeate Watch, Corpwatch, Il Corriere;
" Approfondimento: » European Business Summit, La voce del Bussiness in Europa, Consiglio Mondiale degli Affari, Business Action for Sustainable Development, International Chamber of Commerce, Corporate Abuse Chad-Cameroon ;

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