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La Convenzione dei cittadini europei di Genova
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Gli obiettivi inizialmente concepiti per la Convenzione di Genova riguardavano la possibilità di sfruttare la Costituzione europea per convocare una Convenzione costituente e creare un governo federale europeo. La mancata ratifica della Costituzione europea da parte della Francia e dell'Olanda comporta la definizione di nuovi obiettivi da perseguire, sebbene non metta in discussione l'importanza dell'appuntamento del 3-4 dicembre 2005 a Genova. La Convenzione di Genova è solo il primo passo. È necessario che analoghe Convenzioni dei cittadini vengano organizzate nel maggior numero di paesi dell'Unione europea, per garantire il più ampio coinvolgimento di tutti i cittadini europei.
Poiché la mancata ratifica da parte dei due paesi fondatori del progetto di Costituzione europea ha aperto una fase difficile, nel corso della quale le forze del populismo nazionale e dei governi contrari alla Costituzione europea tenteranno di seppellire definitivamente, insieme a questo progetto, l'idea stessa che l'Europa debba dotarsi di una Costituzione, è necessario che la Convenzione dei cittadini europei di Genova raduni tutte le forze politiche e della società civile che intendono contrastare il nazionalismo e non intendono rinunciare alla lotta per un'Europa democratica, federale e capace di agire per la pace, la giustizia internazionale e lo sviluppo sostenibile del Pianeta. E' necessario un governo europeo per governare la globalizzazione.
Il Movimento Federalista Europeo che ha lanciato la proposta della Convenzione di Genova in collaborazione con l'Unione Europea dei Federalisti e la Gioventù Federalista Europea (JEF Italy), non intende predefinire i contenuti e gli esiti della Convenzione. Al fine di lasciare la massima libertà di proposta e di iniziativa a tutte le forze partecipanti, si propone solo di stimolare il dibattito ponendo alcune questioni fondamentali:
1. Dopo i No dei cittadini francesi e olandesi, come continuare il processo costituente al fine di dotare l'Unione europea di una Costituzione? Si può immaginare che le ratifiche continuino per consentire l'adozione, almeno tra i paesi che l'hanno ratificata, di questa Costituzione? In questo caso, come recuperare al processo costituente i paesi del No? Può essere utile, al fine di trovare una soluzione a questi quesiti, che il Parlamento europeo convochi delle Assise europee, a cui prendano parte, insieme ai parlamentari europei, i rappresentanti dei parlamenti nazionali, degli enti locali e della società civile? Può essere utile organizzare un referendum paneuropeo per chiedere ai cittadini europei se la Costituzione debba entrare in vigore?
2. Nel caso in cui questa Costituzione europea non potesse entrare in vigore si dovrebbe rilanciare il processo costituente oppure ci si dovrebbe rassegnare ad un'Europa grande-mercato comune? Per rilanciare il processo costituente con la massima legittimità democratica potrebbe essere utile convocare un'Assemblea costituente europea? Chi dovrebbe convocarla e come?
3. Quali sono i mezzi e i poteri di cui l'Unione dovrebbe disporre per dare una risposta alle ansie e preoccupazioni dei cittadini europei generate dall'allargamento e dalla globalizzazione? Il modello europeo di economia sociale di mercato deve essere riformato e come? Spetta solo ai governi nazionali assicurare la crescita e l'occupazione oppure può avere un ruolo anche l'Unione europea? La Commissione e il Parlamento europeo dovrebbero disporre di più o meno poteri di bilancio per far fronte ai problemi della coesione sociale in Europa?
4. Quali sono i mezzi e i poteri di cui l'Unione europea dovrebbe disporre per parlare al mondo con una sola voce? Nell'ONU e nelle altre organizzazioni internazionali (come il FMI, l'OMC, ecc.), l'Unione dovrebbe essere rappresentata da un suo esponente oppure devono continuare ad avere voce i governi nazionali? È coerente la posizione dei governi nazionali che pretendono di costruire una politica estera europea senza rinunciare alle politica estera nazionale? È auspicabile che l'Unione si doti di un proprio esercito? Quali funzioni dovrebbe avere? È immaginabile la creazione di un servizio civile europeo? Con quali scopi? Quali sono le iniziative che l'Unione dovrebbe prendere per assicurare la pace nel Mediterraneo, lo sviluppo dell'Africa e degli altri paesi poveri? Oltre al protocollo di Kyoto, quali iniziative dovrebbe prendere l'Unione europea per assicurare lo sviluppo sostenibile del Pianeta?
Scheda di presentazione
Sede: Villa Rosazza - Piazza Dinegro, 3 - GENOVA
Date: sabato 3 e domenica 4 dicembre 2005
Promotori: Movimento Federalista Europeo, in collaborazione con UEF ed Intergruppo federalista del Parlamento europeo
Comitato organizzatore: aperto a tutte le organizzazioni che vogliono aderire
Invitati / Destinatari: parlamentari europei e nazionali, partiti, sindacati, movimenti ed associazioni, regioni, province e comuni .....
Prima riunione preparatoria: ... settembre 2005
Programma: bozza
Sabato 3 dicembre: sessione mattutina (h. 10-13)
1a parte
Introduzione da parte di MFE / UEF
2a parte
- Interventi di grandi personalità della cultura europea
3a parte
- Interventi di rappresentanti di reti e campagne europee
4a parte
- Dibattito e interventi dei partecipanti
Sabato 3 dicembre: sessione pomeridiana (h. 15 - 19)
Riunione dei gruppi di lavoro tematici
- Le istituzioni
- La politica estera
- La politica economica
- Altri temi
Domenica 4 dicembre: sessione mattutina (h. 9 - 13)
- Rapporti dei gruppi di lavoro tematici
- Interventi di parlamentari europei dell'Intergruppo federalista
- Proposta di un manifesto europeo con le rivendicazioni emerse dalla Convenzione
- Dibattito
- Adozione del manifesto
- Conclusioni