L'altra faccia della luna

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Scenderanno nelle strade, oggi, a mezzogiorno e si metteranno in cammino seguendo il tragitto del sole. Cominceranno le donne dell'Asia, poi quelle mediorientali, europee, africane ed insieme - creando un ponte immaginario sugli oceani - si congiungeranno alle loro compagne provenienti dalle Americhe. Sono le attiviste della "Marcia mondiale delle donne" che, partita l'8 marzo di quest'anno dal Brasile, arriverà oggi in Burkina Faso.

Hanno attraversato 60 stati per ricordare al mondo l'"altra faccia della luna": quella fatta di discriminazione e sopruso che la terra non vorrebbe mai vedere. Ma che c'è. Il 70% di loro e dei loro bambini vive in povertà assoluta ed anche se forniscono i due terzi del lavoro mondiale ricevono solo un decimo dei redditi. Alimentano il mondo intero, ma solo il 2% delle terre fertili appartiene a loro. Alla disuguaglianza vedono sommarsi la violenza: una su tre ne è vittima e "all'inizio del XXI secolo, tra la popolazione femminile di età compresa fra i 15 e 44 anni, la violenza miete lo stesso numero di morti del cancro" - dice il rapporto pubblicato nei giorni scorsi dall'Unfpa, l'agenzia dell'Onu che fornisce dati sulla popolazione mondiale. Un fenomeno che non riguarda solo i "Paesi sottosviluppati": "in Australia, Canada, Israele, Sudafrica e Stati Uniti tra il 40 e il 70% degli omicidi femminili sono compiuti dal partner" - sottolinea il rapporto. Fra l'altro, una donna su quattro subisce abusi durante la gravidanza, una su tre è picchiata, costretta a rapporti sessuali, abusata.

Anche per questo scenderanno in strada le donne della "Marcia mondiale". Dieci anni fa centinaia delle loro rappresentanti si erano incontrate a Pechino per la "Quarta Conferenza Mondiale sulle Donne". Fu l'occasione per esprimere il punto di vista femminile su diverse questioni - dalle discriminazioni sociali alla rappresentanza politica, dalla dipendenza economica alle problematiche culturali e familiari - e stimolò nuove iniziative per promuovere la parità tra donne e uomini. Ne nacque la "Piattaforma di Azione", un programma di iniziative per l'eguaglianza, lo sviluppo, la pace. E per rimuovere gli ostacoli che si frappongono alla partecipazione e all'attribuzione di poteri e responsabilità alle donne. I governi presenti a Pechino, si impegnarono ad adottare la Piattaforma, assicurarono adeguate risorse economiche soprattutto per i paesi del Sud del mondo.

A dieci anni di distanza il bilancio è deludente: solo qualche timido passo è stato fatto, mentre persistono profonde le disuguaglianze di genere. Con l'azione politica della Marcia mondiale, le donne hanno voluto denunciare il fallimento degli impegni dei governi. Ma anche rilanciare la speranza, raccogliendo le loro attese in un nuovo documento: la "Carta mondiale delle donne per l'umanità". Approvata a Kigali (Rwanda) il 10 dicembre scorso, la Carta propone cinque valori: uguaglianza, libertà, solidarietà, pace e giustizia. Intrecciati da una convinzione: la differenza è una ricchezza. L'hanno voluta rappresentare anche in un "patchwork" della solidarietà mondiale: al passaggio della staffetta, ogni rappresentanza del Paese ha aggiunto un pezzo di tessuto per esprimere la propria identità.

Le donne dell'America Latina hanno così rivendicato il diritto alla terra e richiamato l'attenzione sulle violenze che subiscono; in Giappone hanno chiesto al governo di non emendare l'articolo 9 della Costituzione che prevede la non-militarizzazione del paese; nella piccola Cipro le donne delle due parti si sono incontrate sulla linea di demarcazione per chiedere la riunificazione dell'isola; in Italia, il Coordinamento Nazionale della Marcia ha puntato l'indice contro la precarizzazione del lavoro. In India il patchwork è arrivato alla fine di giugno, nella stagione dei monsoni; ma le piogge non hanno impedito alle donne indiane di festeggiare l'approvazione del disegno di legge contro le violenze familiari approvato dopo dieci anni di lotte.

Ora la Carta mondiale delle donne per l'umanità sta terminando il suo viaggio, insieme al patchwork "in progress". Dopo aver toccato numerosi Paesi africani arriva oggi, 17 ottobre, Giornata contro la fame nel mondo, in Burkina Faso. Le donne hanno scelto di testimoniare la loro solidarietà con le burkinabé finanziando una borsa di studio per una studentessa in giornalismo. Un piccolo segno, per contrastare l'immagine stereotipata che i media continuano a dare delle donne africane. Ancor più significativo nel Paese dove il tasso di analfabetismo femminile (il 92%) è il più alto al mondo.
di Roberta Bertoldi

WWW LA SCHEDA DI UNIMONDO

Who/Chi:
Secondo il rapporto sullo "Stato della popolazione nel mondo 2005" dell'Unfpa (United Nations Population Fund), la violenza domestica è quella che maggiormente colpisce le donne: una percentuale dal 10% al 69%, a seconda dei paesi, ne è vittima. Le bambine scomparse, oggetto di infanticidio e di abbandono sono almeno 60 milioni, mentre ogni anno su 800mila vittime di traffici di persone l'80% è rappresentato da donne e bambine.

What/Cosa:
La povertà nel mondo ha il volto di una donna dell'Africa sub-sahariana. Ma, nota l'Unpfa, anche la ricetta per sconfiggere il sottosviluppo ha i lineamenti di una donna: istruzione femminile e assistenza sanitaria garantirebbero ai paesi del Sud del mondo di ridurre del 14% il tasso di povertà in una quindicina d'anni. Sarebbe un investimento, anche poco costoso: basterebbero meno di 35 centesimi di euro al giorno per ogni donna del Sud del pianeta.

When/Quando:
Nel 1995 la Federazione delle donne del Quebec organizzò la prima Marcia per chiedere "pane e rose": 200 chilometri di cammino contro la povertà e le violenze sulle donne. Nel 2000 la Federazione decise di proporre la Marcia a livello mondiale: vi parteciparono oltre 4000 gruppi di donne di 153 paesi. La "Marcia mondiale delle donne 2005", alla quale hanno aderito quest'anno 6200 organizzazioni di 161 paesi, ha voluto rendere nota la "Carta mondiale delle donne per l'umanità" che chiede di eliminare la violenza (una su tre al mondo ne è vittima), lo sfruttamento, l'intolleranza e l'esclusione sociale.

Where/Dove:
Le donne si raduneranno oggi in Burkina Faso, ma anche in diverse città d'Italia che hanno aderito alla Marcia tra cui Roma, Milano, Firenze, Brescia, Livorno, Genova. A Brindisi, l'Associazione "Io Donna" con l'Assessorato ai Servizi Sociali della Provincia di Brindisi organizza oggi una giornata di riflessione sulle tematiche inerenti la Carta dei Diritti delle donne.

WWW per saperne di più:

- Unfpa (United Nations Population Fund)

- Sito internazionale della Marcia Mondiale delle Donne

- Federazione delle donne del Quebec

- Amarc-Network internazionale delle donne
[G.B.]

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