L’accordo sulla detenzione in Albania di rifugiati e migranti “illegale e impraticabile”

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Forto: Amnesty.it

Commentando l’annuncio del 6 novembre circa l’accordo firmato dai primi ministri di Italia e Albania, relativo alla costruzione di due centri dove detenere persone soccorse in mare da navi italiane, comprese persone in cerca di salvezza, Elisa de Pieri, ricercatrice di Amnesty International sull’Europa, ha dichiarato:

“Le persone soccorse in mare dalle autorità italiane, comprese quelle in cerca di riparo in Europa, sono sotto la giurisdizione italiana e non possono essere trasferite in un altro stato prima che la loro richiesta d’asilo e le situazioni individuali siano esaminate. È molto semplice. Questo è un accordo sul respingimento, una prassi vietata dalle norme europee e internazionali e per la quale l’Italia è stata già condannata dalla Corte europea dei diritti umani”.

“Questo accordo è illegale, impraticabile e va annullato”

“L’Italia sostiene che le persone detenute in Albania resterebbero sotto la giurisdizione italiana, ma la realtà è che l’accordo verrebbe usato per aggirare le norme italiane, europee e internazionali con possibili conseguenze devastanti per le persone in cerca d’asilo, che potrebbero essere sottoposte a detenzione automatica e prolungata e altre violazioni dei diritti umani, al di fuori del controllo delle autorità giudiziarie italiane. La Commissione europea ha già detto chiaramente che le norme europee sull’asilo non possono essere applicate fuori dall’Unione europea”.

Sebbene i dettagli dell’accordo non siano ancora noti, stanno già emergendo una serie di preoccupazioni. Amnesty International chiede al governo italiano di rispettare i suoi obblighi di diritto internazionale in materia di non respingimento e di garanzia dell’asilo e chiede alla Commissione europea di assicurare che gli stati membri non violino l’insieme delle norme in materia di protezione internazionale

Per respingimento s’intende la prassi di rinviare rifugiati o richiedenti asilo nei loro paesi, o in altri, dove è probabile che subiranno maltrattamenti. La protezione contro il respingimento è un diritto civile fondamentale delle persone rifugiate e richiedenti asilo. Quello del non respingimento è un principio fondamentale del diritto internazionale dei rifugiati e, come parte del diritto internazionale consuetudinario, è vincolante per tutti gli stati. Il principio di non respingimento è previsto anche nella normativa europea e negli articoli 18 e 19 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.

Nel 2018 la Commissione europea ha reso chiaro che l’applicazione extraterritoriale delle norme dell’Unione europea non è attualmente possibile.

L’Italia è stata già condannata per violazione del principio di non respingimento dalla Corte europea dei diritti umani nel 2012 nel caso Hirsi Jamaa contro altri.

Da Amnesty.it

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