Kenya: Saint Martin, dieci anni di comunità

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Intervista al direttore di Saint Martin Gabriele Pipinato e Presidente della Fondazione Fontana in occasione del decennale dell’organizzazione basata sulla comunità. Unimondo sarà presente in Kenya con una delegazione che vi rimarrà 10 giorni.

Partiamo dal motto: Only through community

É tutt’altro che uno slogan. Si tratta di un motto ormai iscritto nel Dna del Saint Martin. “Solo attraverso la comunità” ove “il farsi carico assieme” dell’ “altro” è la modalità per “costruire comunità”, per mettere in campo quelle energie e risorse che né un singolo e né una famiglia può. È anche un metodo che mette “il povero” al centro come risorsa da ricevere e non come peso da portare. I poveri non hanno bisogno di essere salvati, sono loro che possono salvarci.

Ma chi è l’“altro”?

Chiamalo diverso, ricco, povero, straniero, disabile, drogato, abbandonato, violento, solo, ubriaco, saccente, io.

Anche l’io ricco e saccente?

Certo. Cos’è l’europeo se non il detentore di verità incapace di ascolto, irrispettoso dei luoghi con un “io” sproporzionato? Saint Martin è anche un’occasione per molti “stranieri o estranei” per trovare un po’ di pace.

Quali novità nei programmi?

Più che novità evoluzioni. Il programma per persone con disabilità, per esempio, prevede l’accoglienza in una casa famiglia denominata Effathà di adulti disabili. La casa segue la filosofia di Jean Vanier, un ex ufficiale di Marina che acquistò una piccola casa per ospitare tre adulti disabili. Ora la Comunità dell’Arca è diffusa in tutto il mondo. Purtroppo è una novità in Kenya ove prevale l’attenzione verso le “adozioni a distanza” che aprono il cuore e soprattutto i portafogli di adulti/bambini dei nord del mondo a sostegno di bambini che sembrano non diventare mai adulti nei sud.

Poi i “ragazzi di strada” che fuggono da fame e botte per crearsi, in strada, una microcomunità che vive d’espedienti. Scaltri, furbi ed affamati. Il contraltare di molti ragazzi nei nord del mondo costretti a subirsi 4 ore di TV giorno ingoiando fast food e che la domenica hanno come alternativa la frequentazione di centri commerciali. C’è veramente da chiedersi chi sia il povero.

E poi l’ Hiv Aids, Abuso di droga ed Alcol con la sua casa “Thalita Kum” per l’accoglienza di bambini spesso con poche speranze di vita ove il male ha avuto la meglio. Ebbene, poco le mura e molto la comunità li fa rinascere. Almeno per il tempo che gli resta. Trattasi di una risurrezione quotidiana.

Il programma per Risparmio e Microcredito. In verità la crisi economica colpisce poco i nord e molto i sud del mondo, a differenza delle tesi macroeconomiche. Il microcredito ha dimostrato in tutta la sua essenzialità che poco è meglio. Saint martin presta pochi denari solo a chi ha i calli nelle mani. Insomma si da fiducia al povero, al lavoro umile, terreno. Non sono stati forse quelli con i gemelli ai polsi a creare la crisi? Perché dovremo ancora fidarci?

Infine la Nonviolenza attiva ed i Diritti Umani che, dalle violenze post elettorali ad oggi sono tutto un programma. Per fortuna qualche big come Tony Blair s’è accorto che l’agire nonviolento di alcune organizzazioni religiose che favoriscono il dialogo interreligioso hanno aiutato l’evoluzione nonviolenta del conflitto.

Spieghiamo meglio quest’ultimo passaggio.

Dopo le elezioni c’è stato un violento scontro politico. Come sempre più in periferia che in capitale. Molti capi di Stato e di governo avevano tentato una mediazione ma gli interstizi ove inserire la pace erano proprio ridotti. Sbarrata la strada politica tentammo la via ecclesiale, dell’incontro ecumenico. Una via che, peraltro, che ci viene naturale. Anche i 10 anni li vogliamo celebrare con tre Vescovi di tre Chiese diverse.

Di che cosa vivete?

Non siamo propriamente come “i gigli del campo”. Abbiamo messo in campo un’attività artigianale che occupa molte persone abili e disabili e che rende contenti i nostri ospiti. Trattasi soprattutto di lavorazione del cuoio e sculture lignee.

Cosa avete preparato per i 10 anni?

Un libro di preghiere che inizia, per l’appunto, con una preghiera ecumenica a indicarci che il futuro è assieme. Alcun libretto auto celebrativo. A riguardo abbiamo poco tempo.

Per i prossimi 10 anni?

3 parole. Formazione, formazione e formazione. Un corso di teologia per 24 persone per i prossimi due anni. I ritiri spirituali per i volontari ed il gruppo di formazione “Betania”. Inoltre per gli oltre mille volontari v’è un cammino pedagogico in occasione delle “giornate dei volontari” al fine possano / sappiano sempre più coinvolgere la comunità. Insomma, stiamo ancora consolidando le fondamenta. Per la casa ci sarà tempo. [F.P.]

Scritti di Unimondo riguardanti il Saint Martin

 

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