Italia: pagella insufficiente dalla Global Campaign for Education

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Una pagella con molte insufficienze assegnata all’Italia nel 2008 dalla 'Global Campaign for Education' ('Campagna globale per l’educazione') promossa in Italia da FLC CGIL, ActionAid, Mani Tese, Save the Children, Ucodep e Oxfam International, cinque organizzazioni impegnate da anni affinché l’educazione diventi un diritto universale. Pesano soprattutto due insufficienze gravi per il finanziamento dell’istruzione primaria e per l’impegno a favore della Fast Track Initiative. Ma è insufficiente anche l’impegno dell’Italia nel raggiungere il livello di Aiuto Pubblico allo Sviluppo stabilito a livello internazionale e nel fornire aiuti di elevata qualità per l’educazione. L’Italia spunta la sufficienza solo per l’aiuto ai paesi poveri dove le donne hanno maggiori difficoltà per accedere all’educazione e risulta al 19° posto nella classifica dei donatori, con un punteggio totale di 26 su 100. Il giudizio della 'Campagna globale per l’educazione' sull’Italia è contenuto nel "Global School Report: No excuses!" del 2008, il rapporto che valuta l’impegno dei paesi per assicurare il diritto di tutti all’educazione.

Presente in più di 48 paesi, la 'Campagna globale per l’educazione' è stata avviata nel 1999 attraverso un movimento della società civile internazionale a cui nel corso degli anni hanno aderito milioni di persone e migliaia di organizzazioni, per assicurare a tutti il diritto all’educazione e chiedere ai governi dei paesi industrializzati di mantenere le loro promesse. La 'Campagna globale per l’educazione' si costituisce ora in Italia in un momento cruciale.

"Il prossimo anno, infatti, il nostro paese avrà la presidenza del G8, il vertice tra gli otto paesi più industrializzati del mondo, che si avvia con ogni probabilità ad essere riformato per dare più voce ai paesi emergenti e in via di sviluppo" - sottolineano i promotori. "Nel 2009, l’Italia avrà inoltre la presidenza dell’iniziativa internazionale Education For All – Fast Track Iniziative, partnership internazionale lanciata nel 2002 per gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio riguardanti l’educazione. Su quest’iniziativa, il nostro paese sarà chiamato nel prossimo anno a presentare una valutazione".

"La strada per uscire dalla povertà passa dall’educazione" - sottolineano i promotori della Campagna. "Frequentare un solo anno di scuola primaria, significa poter percepire un salario maggiore da adulti, con un incremento che va dal 5 al 15%. La scuola è dunque la chiave per lo sviluppo di un paese". "Tuttavia - evidenziano - , nel mondo, per 75 milioni di bambini la scuola è solo un miraggio, mentre ben 774 milioni di adulti non hanno potuto frequentarla. Dei bambini esclusi dalla scuola, un terzo sono disabili; il 60% sono di sesso femminile; quasi 250 milioni sono costretti a lavorare per aiutare le loro famiglie; metà parlano in famiglia una lingua diversa da quella insegnata in classe".

Nei paesi che hanno conosciuto una crescita economica continua e rapida, almeno il 40% della popolazione era alfabetizzata. Al di sotto di questa soglia, lo sviluppo economico diventa irrealizzabile. L’educazione e l’istruzione sono inoltre essenziali per migliorare le condizioni di salute, fermare il diffondersi del virus dell’AIDS e permettere alla famiglie di rispondere meglio alle malattie. Si stima che se ogni bambino potesse frequentare una scuola, si potrebbero evitare 7 milioni di nuovi casi di Aids nel prossimo decennio.

Un bambino nato da una mamma alfabetizzata ha inoltre il 50% in più di probabilità di superare i cinque anni di vita. Ma l’educazione non è solo sviluppo economico. E’ un diritto umano che dovrebbe essere assicurato a tutti senza eccezioni. Per raggiungere questo obiettivo, sono necessari 18 milioni di nuovi insegnanti entro il 2015. Un traguardo realizzabile solo se i paesi industrializzati daranno il loro indispensabile contributo. [GB]

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