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Italia: la Lav replica all'Associazione Italiana Pellicceria
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"Consideriamo demagogico assimilare lo sterminio di milioni di foche al nobile interesse della protezione dell'ambiente!". Questo il commento di Roberto Bennati, responsabile nazionale della LAV, alla dichiarazione rilasciata ieri dai vertici dell'AIP (Associazione Italiana Pellicceria) che commentava gli atti annunciati tre giorni fa dal Vice Ministro alle Attività produttive con delega al Commercio Estero, Adolfo Urso, contro l'import di pelli di foche. La LAV ricorda che il più grande sterminio di mammiferi marini sul pianeta è esclusivamente dovuto alla caccia commerciale per la produzione di pellicce, dal momento che la quota di cattura fissata con piani pluriennali dal Governo canadese è totalmente destinata a tale produzione, e non, come sostenuto dall'AIP, per salvaguardare la popolazione di merluzzi. Nei giorni scorsi l'Italia ha vietato l'importazione e la commercializzazione di pelli, pellicce e derivati di foca, un atto concreto contro la strage di oltre 300mila animali ogni anno.
L'AIP, invece, al riguardo ha dichiarato che "gli abbattimenti stabiliti dal governo canadese non hanno nulla a che fare con il commercio delle pelli, in quanto vengono effettuati per garantire l'equilibrio ambientale", aggiungendo inoltre che il numero crescente della popolazione di questi mammiferi marini aveva raggiunto proporzioni tali da mettere in pericolo la sopravvivenza delle popolazioni locali che vivono di pesca, a causa della loro "concorrenza" nella cattura dei merluzzi!
"Evidentemente l'AIP non è a conoscenza del rapporto del Canadian Department of Fisheries and Oceans che ammette che non ci sono prove scientifiche riguardo agli effetti negativi delle foche sulle riserve di pesce e non ci sono prove a sostegno del fatto che l'uccisione delle foche contribuisca ad aumentare le riserve di pesce" - prosegue Bennati.
Lo aveva dichiarato lo stesso Garry Stenson, capo settore animali marini del Canadian Department of Fisheries and Oceans, durante l'audizione presso la Commissione Ambiente del Consiglio d'Europa nell'ottobre 2004, aggiungendo che appena il 3% dell'alimentazione della foca è composta da merluzzo atlantico e che, soprattutto, la foca si ciba anche di predatori del merluzzo. Alcuni scienziati, inoltre, temono addirittura che lo sterminio delle foche possa impedire il recupero delle riserve di pesce nei fondali. "Il Vice Ministro Urso ha avuto un grande coraggio nel fare una scelta di civiltà e gode del plauso della LAV e di 500mila cittadini italiani che hanno chiesto tale atto, firmando la petizione della LAV." - conclude Bennati.
Nei mesi scorsi la LAV ha promosso una petizione popolare che ha raccolto circa 500 mila firme per chiedere al Governo italiano di vietare per legge ogni forma di commercio di pelli, pellicce e derivati di foca. [GB]