Italia: è nata Ritmi, la Rete Italiana di Microfinanza

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Martedì scorso è stata presentata a Bologna la Rete Italiana di Microfinanza (RITMI), Associazione senza fini di lucro che opererà a livello nazionale e sarà la voce degli operatori italiani del microcredito e della microfinanza. "L'obiettivo strategico della microfinanza è senz'altro la lotta alla povertà e all'esclusione economica e sociale: chi è povero, economicamente e socialmente, è automaticamente un escluso dalle opportunità creditizie e finanziarie" - afferma Giampietro Pizzo, presidente di Microfinanza. "Molteplici e spesso nascoste sono le realtà di emarginazione ed esclusione nel nostro paese; occorre necessariamente metterle al centro del dibattito, per capire, con chiarezza, se e come gli strumenti finanziari di cui l'esperienza internazionale della microfinanza è portatrice possano davvero contribuire alle politiche nazionali di lotta alla povertà" - sottolinea Pizzo.

Tra i soci fondatori di RITMI ci sono l'Associazione Micro.bo Bologna, Fondazione don Mario Operti Torino, Fondazione Santa Maria del Soccorso Genova, Mag 2 Milano, Mag Verona, Microfinanza Srl, Microprogress, PerMicro Torino, mentre in via di adesione vi sono Fondazione Risorsa Donna e Mag Roma. Hanno inoltre espresso interesse per l'iniziativa anche la Fondazione San Carlo Milano, Oltre Venture, Fondazione Paideia, Fondazione Giordano dell'Amore, Banca Etica, Planet Finance Italia.

Il direttivo è composto dal presidente Daniele Ciravegna (Fondazione Operti), vicepresidente Chiara Valentini (Micro.bo), Giampietro Pizzo (Microfinanza), Loredana Aldegheri (Mag Verona), Andrea Limone (PerMicro) mentre i revisori dei conti sono David Berno, Susanna Piccioni e Francesco Terreri.

L'obiettivo è quello di "rendere bancabili i non bancabili": in Italia il settore della microfinanza è caratterizzato dalla presenza di iniziative ancora piccole e poco conosciute, anche se dinamiche ed in costante crescita. Una delle difficoltà è la mancanza di una regolamentazione che ne favorisca lo sviluppo e la diffusione. La Rete Italiana di Microfinanza collega istituzioni di microcredito, società di consulenza, centri di ricerca, promotori, investitori. La rete è impegnat a livello politico, dialogando con le istituzioni e le banche, attraverso azioni volte ad incidere sulla legislazione in materia e ad aumentare la flessibilità dei prodotti finanziari offerti; a livello operativo, mettendo in comune le esperienze acquisite, attraverso la creazione di banche dati comuni e la condivisione di servizi e strumenti; a livello culturale, promuovendo una finanza attenta all'individuo e focalizzando l'attenzione sulla funzione produttiva dello strumento microcredito.

In Italia si contano una quarantina di iniziative di microcredito e microfinanza con 8.000 clienti e 75 milioni di euro di portafoglio. Stime più ampie, che comprendono meccanismi diversi come il prestito d'onore agli studenti, arrivano a volumi di attività anche doppi, ma in ogni caso bassi rispetto a paesi analoghi, ma con tassi di esclusione finanziaria minori. Secondo la Banca Mondiale gli esclusi dai servizi finanziari sono in Italia ben il 25% della popolazione adulta a fronte del 9% in Gran Bretagna, del 4% in Francia e solo dell'1% in Finlandia.

RITMI aderisce all'European Microfinance Network (EMN), la Rete europea della microfinanza. EMN associa 54 organizzazioni e reti di microfinanza di 21 paesi dell'Europa occidentale e centro-orientale. I destinatari raggiunti sono oltre 3 milioni, in gran parte all'Est, dove la povertà e l'esclusione sono più diffuse, ma anche all'Ovest. In Francia, ad esempio, si contano 36 mila beneficiari per un portafoglio crediti di circa 100 milioni di euro. In Finlandia, 26 mila destinatari per 149 milioni di euro di microcrediti. In Gran Bretagna alcune decine di migliaia di destinatari. [GB]

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