Italia: al via la campagna nazionale contro il razzismo e la xenofobia

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"Non aver paura, apriti agli altri, apri ai diritti". E' il titolo della campagna nazionale "contro il razzismo, l’indifferenza e la paura dell’altro" presentata ieri a Roma da 26 organizzazioni - tra cui tra cui l'Unhcr - numerose associazioni laiche e religiose, insieme a Ong internazionali e ai principali sindacati. La campagna propone, tra l'altro, una raccolta di firme da presentare al Presidente della Repubblica in occasione della 'Giornata mondiale del rifugiato' promossa dalle Nazioni Unite il 20 giugno prossimo.

"In Italia milioni di nuovi cittadini stanno diventando le vittime dell’insicurezza economica e del disagio sociale" - sottolinea la nota della campagna. "Abbiamo assistito negli ultimi mesi a vere e proprie campagne di criminalizzazione contro immigrati e rom. Lo straniero, il diverso, l’escluso è diventato troppo spesso vittima di violenza. La paura non può che creare violenza". Le 26 associazioni - tra cui Acli, Amnesty international, Antigone, Arci, Asgi, Caritas, Chiese evangeliche, Emmaus, Libera e Save the children - "hanno deciso di reagire" e propongono "una reazione coordinata al razzismo e alla paura".

"Vogliamo dare visibilità a una realtà che già esiste - affermano - creando una rete che colleghi e dia energia all’indignazione e ai sentimenti di solidarietà che, benché siano già presenti nelle realtà sensibili al tema, faticano ad emergere". Le associazioni intendono coinvolgere in questo percorso il maggior numero di persone possibili per chiamare tutti all’assunzione delle proprie responsabilità. "Un percorso articolato e coordinato, nel quale il lavoro e l’impegno quotidiano dei singoli si inseriscono in una cornice comunicativa comune, che sappia placare la paura dello straniero strumentalizzata dalla politica e dai media".

E soprattutto politica e media sono giudicati tra i principali responsabili della cultura xenofobica e razzista che si sta diffondendo in Italia. Lo ha sottolineato Laura Boldrini, portavoce dell'Alto Commissariato Onu per i rifugiati, che ha lamentato che "in questi anni una buona parte della politica ha coniugato l'immigrazione con la sicurezza, trascurando tutti gli altri aspetti dell'immigrazione, positivi che non hanno avuto il peso che meritavano". Mentre giornali e tv "non ci hanno aiutato a capire, perchè danno larghissimo spazio agli aspetti di devianza del fenomeno migratorio, alla criminalità, al susseguirsi di sbarchi di migranti senza spiegare da cosa fuggono, usando toni allarmistici e generando paura".

La "Dichiarazione di impegni" che la campagna rivolge ai rappresentanti delle istituzioni e della politica sottolinea perciò che più di quattro milioni di persone di origine straniera vivono oggi in Italia "in situazioni di disagio economico e sociale sono spesso vittime di pregiudizi e vengono usate come capri espiatori". Guardando "con preoccupazione" all’aumento degli episodi di intolleranza e violenza razzista in Italia, la campagna ribadisce quindi la convinzione che "chi alimenta il razzismo e la xenofobia attraverso la diffusione di informazioni fuorvianti e campagne di criminalizzazione fa prima di tutto un danno al Paese". E chiede agli aderenti policiti e istituzionali di impegnarsi a lavorare "per spezzare il corto circuito creato da paura, razzismo e xenofobia", "a non usare affermazioni discriminatorie o distorte relative a persone di origine straniera o improprie associazioni di argomenti, e a evitare di creare allarmi ingiustificati e generalizzazioni che ingenerano razzismo e intolleranza".

"L'idea di fondo - spiega la campagna - è che non si possono difendere i diritti dei cittadini italiani senza affermare i diritti di ogni individuo, a cominciare da chi è debole o straniero e che il benessere e la dignità di ognuno di noi sono strettamente legati a quelli di chi ci vive accanto, chiunque esso sia".

Al mondo dell'informazione la campagna rilancia la "Carta di Roma" adottata nei mesi scorsi su proposta dell’Unhcr dall’Ordine dei Giornalisti e dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana. Si tratta di un "Protocollo deontologico concernente richiedenti asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti" che invita, tra l’altro, i giornalisti a "adottare termini giuridicamente appropriati", a "evitare la diffusione di informazioni imprecise, sommarie o distorte" e "comportamenti superficiali e non corretti, che possano suscitare allarmi ingiustificati".

La campagna propone anche uno spot radiorelevisivo interpretato da alcuni attori - come Lello Arena, Anna reggiani e Salvatore Marino - con un testimonial d'eccezione, Viroel Samuel Cirpaciu, il bambino rom protagonista dello spot che ha disegnato il simbolo dell'iniziativa: il fantasmino giallo, logo della campagna. [GB]

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