Italia: Tdh e Amnesty, bentornata a Clementina Cantoni

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Terre des hommes e Amnesty International hanno espresso grande gioia e profondo sollievo per la liberazione della cooperante Clementina Cantoni, rapita in Afghanistan il 16 maggio scorso. L'auspicio è che la stessa sorte possa presto riguardare le decine di ostaggi ancora sotto sequestro nel mondo, come i due operatori di Medici Senza Frontiere rapiti il 2 giugno vicino a Jina, nel distretto Ituri a Nord di Bunia.

"La liberazione di Clementina ci rende felici" ha dichiarato Paolo Pobbiati, presidente dell'associazione. "Ora auspichiamo che la stessa felice sorte riguardi le decine e decine di ostaggi ancora sotto sequestro nel mondo, come Florence Aubenas e Hussein Hannoun in Iraq e Ingrid Betancourt in Colombia ".

Per chiederne la liberazione era stato promosso dal direttore di "Azione nonviolenta" Mao Valpiana un digiuno a staffetta. L'intendimento era che ogni giorno, fino alla liberazione di Clementina, vi fossero in Italia persone in digiuno ad esprimere una corale solidarieta'. "Un giorno di digiuno, di pressione, di richiesta d'aiuto, di testimonianza, di dialogo, di speranza. Un digiuno per Clementina, per tutti noi, contro la guerra, per la nonviolenza" sottolineano i promotori che precisano la natura nonviolenta della pratica.

Terre des hommes ribadisce l'importanza dell'impegno dei governi per garantire maggiore tutela ai cooperanti e ai giornalisti che prestano la loro preziosa opera in tante zone di crisi nel mondo. "Ribadiamo la nostra denuncia poiché il falso controllo del territorio da parte delle forze di occupazione espone le Ong internazionali e i giornalisti agli attacchi della criminalità organizzata e genera confusione tra le attività umanitarie e l'intervento degli eserciti occupanti", dichiara Raffale Salinari, presidente di Terre des hommes che chiede l'immediato e incondizionato rilascio di tutti gli ostaggi ancora sotto sequestro.

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