Italia: Rapporto ICS sull'utopia del diritto di asilo

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"L'utopia dell'asilo" è il nome del rapporto curato dall'ong ICS, (Consorzio Italiano di solidarietà), secondo cui nel 2005 almeno 8 richiedenti asilo sono stati trattenuti nei centri di identificazione durante le procedure. Nel fare il bilancio del primo anno di vita della procedura di asilo introdotta dalla Bossi-Fini, l'ICS sottolinea come primo dato il crollo delle domande di asilo (9.346 dello scorso anno contro le 19.704 del 2002) e chiede che l'Italia si doti di una legge sull'asilo. Attraverso i dati, le storie e l'analisi dell'esperienza sul campo, ICS racconta quanto accaduto in Italia nel 2005, quando la legge Bossi-Fini ha iniziato ad avere una sua applicazione - riporta MIGRA, Osservatorio sulla discriminazione degli immigrati nel lavoro anticipando il Rapporto che sarà presentato domani a Roma.

"L'attuazione della legge Bossi-Fini ha avuto gravi conseguenze sulla tutela del diritto di asilo in Italia e sulla vita delle persone", commenta Gianfranco Schiavone, vice presidente di ICS. "La norma ha funzionato come deterrente per la presentazione delle domande di asilo, che nel 2005 hanno avuto un vero e proprio crollo. I potenziali richiedenti asilo hanno avuto paura di finire trattenuti nei centri di identificazione".

I dati che ICS presenta ne L'Utopia dell'Asilo descrivono un quadro inquietante. 9.346 domande di asilo inoltrate alle Commissioni esaminatrici nel 2005, contro le 14.189 del 2004 e le 15.179 del 2003. Nel 2005 almeno 8 richiedenti asilo su 10 sono stati trattenuti nei centri di identificazione, dove chi chiede di essere riconosciuto rifugiato viene molto spesso detenuto per la seconda volta, dopo essere stato già trattenuto illegittimamente in quelli che ipocritamente vengono chiamati "centri di primo soccorso" (come, per esempio, Lampedusa).

Anche quest'anno ICS fornisce i dati sulla presenza della popolazione rifugiata in Italia. Nel 2005 l'Italia è stata responsabile per 24.007 richiedenti asilo, 9.672 rifugiati e 9.042 titolari della protezione umanitaria. Molti di loro sono in Italia da anni. "E' assurdo che questi dati vengano elaborati da una ONG e non dalle autorità centrali" sottolinea Maria Silvia Olivieri, che ha curato la pubblicazione "Non tenere conto di questi numeri, vuol dire rendersi indifferenti di fronte al bisogno di accoglienza. Così è accaduto: nel 2005 lo Stato italiano ha risposto a meno del 26% delle reali necessità, limitando i fondi per i programmi di accoglienza".

L'Utopia dell'Asilo va anche oltre il 2005 e presenta un bilancio del primo anno di vita della procedura di asilo introdotta dalla legge Bossi-Fini: dal 21 aprile 2005 al 21 aprile 2006. Il rapporto è completato da un'appendice con articoli di approfondimento e da una raccolta di storie, di città e di persone. Storie che riconsegnano voce a quanti vengono in Italia a cercare protezione. Storie attraverso le quali, come precisa Rosita Viola, direttrice di ICS "vogliamo che su ogni dato, su ogni analisi e commento sul diritto di asilo, venga proiettato il vivido riflesso di persone in carne e ossa".

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