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In Nuova Zelanda la prima richiesta di asilo climatico al mondo
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Probabilmente era un questione di principio da ambedue le parti, ma è comunque l’occasione per pensare. La giustizia neozelandese ha respinto la richiesta di Ioane Teitiota di diventare il primo rifugiato climatico del mondo. Teitiota, 38 anni, originario delle Kiribati, un arcipelago del Pacifico minacciato dall’innalzamento del livello del mare, aveva presentato la richiesta di asilo climatico sostenendo che lui, la moglie e i tre figli, tutti nati in Nuova Zelanda, correrebbero un pericolo mortale se fossero rimpatriati. La corte suprema ha però stabilito per ottenere lo status di rifugiato servono minacce di persecuzione nel paese natale.
La minaccia climatica al momento non vale, anche se esiste. Sebbene Kiribati si trovi “incontestabilmente di fronte a sfide” climatiche, la corte suprema ha stabilito che “Teitiota non corre un ‘grave pericolo’ nel suo paese natale”. Kiribati, insieme alle Maldive, a Tuvalu e a Tokelau, fa parte degli stati insulari che potrebbero ritrovarsi “senza terra” a causa del riscaldamento climatico, secondo la Commissione dei diritti umani dell’Onu. Intere zone dell’ arcipelago, composto da una trentina di atolli corallini la maggior parte dei quali si trova appena sopra il livello del mare, vengono regolarmente sommerse dall’oceano.
La capitale della repubblica delle Kiribati sull’atollo di Tarawa, è Tarawa Sud. L’arcipelago comprende diverse località che vanno da Bairiki a Bonriki, tutto il lato sud dell’atollo. Il parlamento nazionale, la ‘Maneaba ni Maungatabu’, si trova dal 2000, nella località di Ambo. Bairiki, è a volte considerata come sede della capitale perché il Parlamento, la Presidenza e i principali uffici amministrativi sino al 2000 si trovavano là. La città è sede anche di un College e di un’Università. Bairiki, Bikenibeu e Bonriki sono i principali centri. 102 mila 351 abitanti, salvo nascite sopraggiunte. O fughe necessarie per assenza di terra.
Ennio Remondino da Remocontro.it