Il tema centrale non è affatto l’economia, bensì il crollo del “sistema di credenze”

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Immagine: Unsplash.com

Le notizie che arrivano dagli Stati uniti dicono che non ci troviamo semplicemente di fronte al fallimento economico e militare degli Usa, ma a qualcosa di più grande, quella che lo storico Emmanuel Todd definisce come la “dislocazione delle credenze che hanno organizzato la vita sociale occidentale per diversi decenni”. Ecco perché la decadenza degli Usa e dell’Occidente non sarà breve e può essere terribile per i popoli, come dimostra Gaza. In basso, abbiamo bisogno di imparare a pensare nel lungo termine, senza però smettere di resistere al capitalismo e ai poteri forti. “Quando l’EZLN dice che resistiamo e lottiamo affinché la bambina che nascerà tra 120 anni abbia la libertà di scegliere, sta mettendo le cose nei loro termini – scrive Raúl Zibechi – Il crollo è così distruttivo che il giorno dopo la ricostruzione sarà molto lungo… Certamente, le sfide che dobbiamo affrontare sono enormi. Ma le possibilità sono grandi quanto i nostri sogni…”.

“Il comportamento di Trump è una messa in scena dell’incertezza”, ha detto lo storico Emmanuel Todd nella sua conferenza all’Accademia delle scienze russa, il 23 aprile a Mosca. Il titolo della sua conferenza era “Antropologia e realismo strategico nelle relazioni internazionali” e affronta questioni già menzionate nel suo libro La sconfitta dell’Occidente, analizzandone altre, come l’amministrazione di Donald Trump, che non sono apparse nel suo lavoro.

Vorrei delineare alcune idee che potrebbero essere di interesse per i movimenti anticapitalisti, focalizzati sulle conseguenze dell’inevitabile caduta dell’impero. Per illustrare la profondità di quella caduta, Todd sostiene che non ci troviamo semplicemente di fronte al fallimento economico e militare degli Stati Uniti, ma a qualcosa di più grande che definisce come “una dislocazione delle credenze che hanno organizzato la vita sociale occidentale per diversi decenni”. Non ha dubbi che siamo all’inizio di una caduta degli Stati Uniti, ma indica che “dobbiamo essere preparati a vedere cose molto più drammatiche”.

Per evitare di ripetere argomenti già trattati nel suo ultimo libro, mi concentrerò su quella che Todd chiama “la rivoluzione Trump”. Come ogni rivoluzione, contiene una violenza straordinaria che si manifesta, internamente, in “una lotta contro le università, contro la teoria del genere, contro la cultura scientifica, contro la politica di inclusione dei neri nelle classi medie statunitensi, contro il libero commercio e contro l’immigrazione”.

Secondo Todd, tutto questo sembra legato a una precedente sconfitta di cui la squadra di Trump sarebbe pienamente consapevole. Da un lato, si tratta di una evidente sconfitta economica degli Stati Uniti che diventa visibile, tra molte altre, nella limitata capacità del complesso militare-industriale statunitense per essere all’altezza delle sfide attuali e il notevole superamento della capacità aerea della Cina evidenziato nei combattimenti tra India e Pakistan, questioni che Todd non affronta.

Ma il tema centrale non è affatto l’economia, bensì il crollo del “sistema di credenze” che animava la superiorità produttiva e industriale occidentale. Ecco perché la decadenza degli Stati Uniti (e dell’Occidente) può essere così terribile per i popoli, perché l’ansia che comporta sta conducendo a quello che egli chiama “nichilismo”, un impulso che “può portare al desiderio di distruggere cose, persone e, in ultima analisi, la realtà”. L’atteggiamento di Israele a Gaza è perfettamente in linea con questa valutazione.

Ma forse, ancora peggio, Todd ritiene che l’esperimento Trump fallirà a causa di “una mancanza di riflessione, una mancanza di preparazione, brutalità, comportamenti impulsivi e sconsiderati”. Per questo motivo menziona concetti come “dislocazione” e “atomizzazione” all’interno della società americana, atteggiamenti che si ripercuotono e accelerano il declino. Un ultimo punto sul suo discorso che ci riguarda direttamente: siamo solo all’inizio del declino degli Usa, che “ci rivelerà cose che non possiamo nemmeno immaginare”. Questo è il nocciolo della questione, la questione centrale che dobbiamo affrontare con calma e serenità...

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