Il silenzio sulla strage di Itaba

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Risalgono all'8 e 9 settembre i tragici fatti di sangue che hanno colpito il villaggio di Itaba in Burundi. Numerosi civili, per lo più donne e bambini, sono stati uccisi durante gli scontri tra le forze dell'ordine e i ribelli delle Fdd (Forze di difesa della democrazia). Al momento la stima delle vittime non è ancora certa, secondo fonti dell'agenzia missionaria Misna, sarebbero migliaia. Il governo del Burundi segnala in una stima provvisoria 173 persone morte. Il silenzio che ha coperto per 10 giorni questo massacro è oggetto di critiche da parte di un autorevole esponente locale, coperto da anonimato per motivi di sicurezza, che ha dichiarato alla Misna "siamo scandalizzati per l'incredibile silenzio della comunità internazionale. La popolazione di Itaba e di tutta la zona di Gitega è traumatizzata per il massacro di civili inermi .... come è possibile che una strage di simili proporzioni sia stata taciuta anche dagli organismi internazionali?" La comunità locale chiede ora un'inchiesta internazionale indipendente per stabilire quanto realmente accaduto e individuare le responsabilità. Il Burundi è un' ex colonia belga, abitata in maggioranza da popoli di etnia Hutu (85%), i Tutsi hanno sempre controllato le istituzioni, soprattutto l'esercito. La guerra civile tra Hutu e Tutsi, scoppiata fin dall'indipendenza (1962), ha avuto una tragica escalation nel 1972, quando avvenne il massacro di 300mila Hutu da parte dei Tutsi. Ora si teme per i negoziati di pace tra il governo e i due gruppi ribelli (le Forze di Difesa della Democrazia-FDD e le Forze Nazionali di Liberazione-FNL) che hanno avuto inizio l'agosto scorso a Dar es Salaam (Tanzania).
Pubblicato il: 20.09.2002 " Fonte: » Misna, Warnews, Rainews 24 ;

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