Il no alle carrette del mare fino all'UE

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Dure reazioni dopo la catastrofe ecologica della vecchia (26 anni) petroliera Prestige che oltre alla fauna marina ha messo in ginocchio la pesca con 30.000 lavoratori a rischio. Le organizzazioni ambientaliste, tra cui WWF-Legambiente-Greenpeace, si appellano al ministro dell'ambiente Matteoli chiedendo l'attuazione all'Accordo volontario - non ancora attuato - che impegna armatori e utilizzatori a bandire le carrette del mare dalle nostre coste. Anche verso l'Unione Europea si levano con una petizione online tre richieste al Presidente UE Prodi: navi a doppio scafo, protezione delle coste della Galizia, giusto indennizzo. La Commissaria europea ai trasporti, Loyola de Palacio, ha chiesto che i governi nazionali anticipassero le misure previste dal pacchetto Erica 1, la normativa per la sicurezza dei mari, approvato dal Parlamento Europeo nel 2000 che entrerà in vigore dal 1 giugno 2003. Greenpeace segnala che basta andare sul sito www.flagsofconvenience.com e ottenere la propria bandiera di comodo. Per la Cambogia il sito dichiara: "Ogni nave è accettata per la registrazione indipendentemente da stazza, età, nazionalità e luogo di registrazione dei proprietari", per l'Honduras si parla di tempi di 24 ore per la registrazione. Unici documenti necessari sono il certificato di cancellazione dal precedente registro ed il registro di navigabilità. Negativa è anche la valutazione d'impatto ambientale (VIA) indipendente realizzata dalla Campagna per la riforma della Banca mondiale e numerose Ong internazionali rispetto al controverso progetto di completamento del secondo reattore di 700 MW con tecnologia CANDU della centrale nucleare di Cernavoda in Romania.
Pubblicato il: 21.11.2002
" Fonte: » WWF, Greenpeace, Greenpeace, Greenpeace, Campagna per la Riforma della Banca Mondiale;
" Approfondimento: » I numeri del petrolio in mare, La risposta UE all'ennesimo disastro, Immagini da un ecosistema distrutto ;

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