Il lavoro decente come diritto di tutti

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L'incontro pomeridiano "Decent work", lavoro decente, ha visto intervenire dirigenti sindacali nazionali e internazionali e membri della societa' civile mondiale. Per Marcello Malentacchi(Svezia), segretario del sindacato internazionale dei metalmeccanici, i problemi della globalizzazione non sono nuovi per il sindacato, ma siamo in ritardo.

"Un altro punto e' il rispetto dei trattati e delle risoluzioni dell'Ilo (Organizzazione mondiale del lavoro). Molti paesi, come gli Usa, non lo fanno - continua il sindacalista. Quindi bisogna moltiplicare le pressioni perche' questo venga fatto. Ma quali mezzi per orientarsi ai gruppi più esclusi dai diritti, come le donne, e condannare il lavoro minorile? Applicazione della Tobina Tax, cancellazione del debito estero di tutti i paesi e la riforma degli istituti finanziari internazionali".

Secondo Marcello Santini, segretario confederale Cisl, il lavoro puo' portare a una redistribuzione dello sviluppo, una sua riequilibrazione che lo porti a misura d'uomo. Il ruolo delle ONG è di aumentare la consapevolezza del consumatore europeo, che fa pressioni - ha commentato Paul Gates, federazione internazionale industria tessile. Ha concluso Sabina Siniscalchi di Manites ricordando i tre livelli di lavoro della società civile:"critica alle grandi isitituzioni finanziarie, Bm, Fmi - lotta alla poverta', anche la dove il sindacato non e' presente - in Italia, dove si parla di codici di condotta, si creano forme di protezionismo verso i prodotti che arrivano dal sud".

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