Il Terzo settore incontra Mattarella «Agenda Onu, il Presidente con noi»

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«È stato un grande onore essere ricevuti e aver potuto illustrare al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il valore e soprattutto il potenziale del Terzo settore per la coesione delle nostre comunità e lo sviluppo inclusivo e sostenibile del nostro Paese»: così Claudia Fiaschi, portavoce nazionale del Forum del Terzo Settore, ha commentato l’incontro col Capo dello Stato avvenuto lunedì pomeriggio. «Un’occasione per ribadire come il Terzo settore – continua Fiaschi - rappresenti una realtà importante per numeri, radicamento territoriale e capacità di costruire solidi legami all’interno delle comunità. Una presenza capillare in tutta Italia. Un mondo contraddistinto da una grande biodiversità: una pluralità di forme giuridiche ed organizzative e di storie che opera nelle fondamenta delle nostre comunità rendendole più ricche di legami, più resistenti nei momenti di crisi e di difficoltà, più creative nella ricerca di nuove soluzioni sociali.

Perché il Terzo Settore, al di là dei suoi grandi numeri, ha la capacità di mettere a valore comune l’attenzione e l’impegno sociale dei cittadini organizzando la loro partecipazione per promuovere iniziative a favore delle tante persone che vedono bisogni o diritti insoddisfatti così come per la valorizzazione dei beni comuni del Paese. Non possiamo quindi che essere soddisfatti che gli ultimi dati Istat parlino di un Terzo settore che continua a crescere per numero di organizzazioni, per numero di volontari e per numero di occupati».

E Claudia Fiaschi continua: «Nell’incontro di oggi abbiamo potuto condividere con il presidente Mattarella alcuni temi nell’agenda del Forum dei prossimi mesi: l’impegno per il completamento della Riforma, l’avvio della discussione sull’armonizzazione normativa attraverso tavoli inter ministeriali, forme e strumenti del rapporto tra Terzo settore e pubbliche amministrazioni (fra i quali gli art.55 e seguenti del Codice). Più in generale riteniamo che il contributo che arriva dal Terzo settore, nelle sue diverse forme vecchie e nuove, sia fondamentale per costruire una società più aperta e più giusta, più attenta alle nuove generazioni e in grado di accompagnare le grandi trasformazioni sociali, dell’economia e del lavoro, ponendo al centro sempre e comunque la persona.

Un lavoro che il Forum ha scelto di portare avanti investendo sull’impegno per gli obiettivi di sviluppo inclusivo e sostenibile dell’agenda Onu, attraverso il rafforzamento del lavoro delle consulte tematiche e con l’adozione del Codice di Qualità e Autocontrollo. Resta quindi ancora molto lavoro da fare: dalla lotta alla povertà e alle diseguaglianze, alla crisi occupazionale, ai fenomeni migratori - accoglienza, integrazione dei migranti, stabilizzazione dei paesi di origine – alla crisi demografica, alla valorizzazione del territorio e delle sue opportunità. Sono tutti fronti su cui il Terzo settore italiano è da sempre in prima linea e sui quali il confronto con le istituzioni pubbliche - conclude Fiaschi - è fondamentale per trovare soluzioni efficaci e condivise per le comunità».

Da Corriere.it

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