Il Parlamento Europeo e il possibile riconoscimento dello Stato palestinese

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Mercoledì 17 dicembre o al più tardi giovedì 18, gli Stati membri dell’UE saranno chiamati a votare in Parlamento europeo a favore del riconoscimento dello Stato palestinese. La mozione era stata presentata a novembre come risoluzione non vincolante sottoposta al Parlamento europeo dal Gruppo confederale della Sinistra unitaria europea (GUE/NGL) e dell’Alleanza progressista dei Socialisti e dei Democratici (S&D) per promuovere “fra tutti gli Stati membri dell’UE…il riconoscimento dello Stato della Palestina sulla base dei confini del 1967 con Gerusalemme capitale”.

Il voto, che si terrà durante la sessione plenaria di dicembre a Strasburgo, era stato inizialmente programmato per la fine del mese scorso ma è stato rimandato su richiesta del Partito Popolare Europeo (PPE), il gruppo parlamentare più numeroso del Parlamento. Nel dibattito che si è tenuto a novembre, la grande maggioranza degli europarlamentari ha chiaramente espresso il proprio favore all’opzione di creazione di due Stati per dare soluzione al conflitto tra israeliani e palestinesi, ma si è evidenziato un disaccordo su quanto fosse appropriato riconoscere in questa fase l’esistenza dello Stato palestinese. La mancanza di consenso sui tempi e sulla forma di tale riconoscimento ha reso questo voto politicamente “carico” e al contempo piuttosto delicato.

Il voto giunge nel mezzo di un clima europeo favorevole al riconoscimento a seguito dell’escalation del conflitto a Gaza la scorsa estate. Il mese scorso la Svezia è divenuto il primo Stato membro che siede nell’UE ad aver riconoscimento formalmente la Palestina. Gli altri 130 Stati che già riconoscono lo Stato palestinese includono l’Ungheria, la Slovacchia e la Polonia, sebbene questi 3 Paesi abbiano effettuato tale riconoscimento prima dell’ammissione nell’UE. In queste ultime poche settimane i parlamentari di Gran Bretagna, Irlanda, Francia, Portogallo e Spagna hanno invitato i loro governi a fare lo stesso adottando risoluzioni non vincolanti per riconoscere la Palestina come Stato. Gli Stati Uniti hanno messo in guardia da un riconoscimento unilaterale della Palestina, definita “avventata” e dichiarando che lo Stato Palestinese potrebbe nascere solo a seguito di una soluzione negoziale tra israeliani e palestinese. Intanto più di 800 note figure pubbliche israeliane inclusi artisti, premi nobel ed ex politici hanno sottoposto agli europarlamenti una petizione chiedendo il loro supporto al riconoscimento.

Dal canto proprio Israele guarda alle manovre unilaterali per riconoscere lo Stato palestinese come “irresponsabili” poiché “dà ai palestinesi l’idea che possono ottenere tutto ciò che vogliono senza negoziati”, ha dichiarato il portavoce del ministro degli Esteri israeliano, Paul Hirschson. “L’Europa peggiora le cose dato che sarà difficile spingerli al compromesso” ha aggiunto. Mentre i funzionari israeliani hanno dichiarato che una risoluzione del Parlamento europeo sarebbe puramente simbolica, non avendo una portata sostanziale, sanno però che il sistema legislativo europeo deve essere preso in considerazione, se non altro perché l’UE è il più generoso donatore di aiuti alla Palestina e il principale partner commerciale di Israele.

Lorenzo Piccoli

Questa pubblicazione è stata riprodotta e tradotta in inglese con il contributo dell'Unione Europea, nel quadro dei programmi di comunicazione del Parlamento Europeo. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Unimondo.org e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea. Vedi la pagina del progetto  BeEU - 8 Media outlets for 1 Parliament 

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