Il Mali con gli occhi di un bambino

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Immagini di Lucia Michelin e Karo Zenphotographe

Cinquecento metri. Cinquecento metri è la distanza che separa casa mia dall’ufficio dove ogni giorno mi reco al lavoro, a Bamako.

Sono pochi metri, una piccola passeggiata per avviare bene la giornata prima delle canoniche otto ore davanti al pc, ma il breve tragitto è sufficiente per capire quanto dura possa essere la vita per un bambino in Mali.

Da quando scendo le scale di casa, a quando raggiungo quelle che mi portano all’ufficio, incontro ogni giorno una decina, o più, di bambini che lavorano per strada.  

Sotto casa, qualche piccolo fa la ronda dei rifiuti, cerca bottiglie di plastica e lattine da rivendere.  

Ad appena un centinaio di metri da quando lascio la mia via, trovo due bambini con degli stivali più grandi di loro che puliscono macchine e motorini in un autolavaggio. Sono lì tutti i giorni, anche nelle ore più calde del giorno a lavare, spazzare, sciacquare. 

Non sono neanche a metà tragitto che affianco ad una villa bianca, cancello in ferro battuto e filo spinato, sicuramente abitata da qualche occidentale, trovo una bambina che spazza pazientemente l’ingresso. Schiena china, ramazza in mano, la quantità di povere che respira facendo questo lavoro è allucinante...

Il fotoreportage con il testo di  Lucia Michelini e le foto di Lucia Michelini e Karo Zenphotographe segue su Atlanteguerre.it

Lucia Michelini

Sono Lucia Michelini, ecologa, residente fra l'Italia e il Senegal. Mi occupo soprattutto di cambiamenti climatici, agricoltura rigenerativa e diritti umani. Sono convinta che la via per un mondo più giusto e sano non possa che passare attraverso la tutela del nostro ambiente e la promozione della cultura. Per questo cerco di documentarmi e documentare, condividendo quanto vedo e imparo con penna e macchina fotografica. Ah sì, non mangio animali da tredici anni e questo mi ha permesso di attenuare molto il mio impatto ambientale e di risparmiare parecchie vite.

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