Il FME ricorda Pierre Bourdieu

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Ci sentiamo soggetti liberi, ma abbiamo consapevolezza dei condizionamenti sociali e del ruolo della scuola nella loro costruzione?

L'apertura del Forum Mondiale dell'Educazione ha dato spazio alle emozioni offrendo un saggio dei risultati raggiunti da due scuole locali e continuando con un sentito ricordo del sociologo francese Pierre Bourdieu. La Scuola Municipale Jose'Loureiro Da Silva ha presentato coreografie su testi di Rubem Alves e musiche di Renato Borghetti e un㭀nterpretazione della canzone che Mercedes Sosa ha fatto conoscere in tutto il mondo "Todo cambia", in tema con il titolo del FME, educazione e trasformazione. Dopo un brillante concerto dell'Orchestra di Flauti della Scuola Municipale Villa Lobos, i lavori sono entrati nel vivo con un omaggio a Pierre Bourdieu, ricordato con un bel video del laboratorio di comunicazione visiva dell'Universita' di rio de Janeiro, e quindi con una riflessione ad opera di Bernard Charlot: "La forza del suo pensiero sta nel trattare bene allo stesso tempo i condizionamenti sociali e il sentimento che abbiamo di essere soggetti liberi, originali, insostituibili. Ma qui sta anche, dal mio punto di vista, il limite del suo pensiero, dal momento che lascia irrisolta la seguente questione: gli 'habitus' si costruiscono'? Per habitus Bourdieu intende il fatto che le nostre rappresentazioni siano strutturate dalle disposizioni psichiche socialmente coastruite. La questione e' importante perche' dalla risposta che le si da dipende anche la risposta alla questione: possiamo liberarci dalla dominazione simbolica che portiamo iscritta dunque nel nostro intimo? E come? E su questa direzione di ricerche educative che va proseguito e criticato il suo lavoro. Non chiedo un minuto di silenzio, ma proprio nel rispetto di un pensatore libero vi chiedo di scambiarvi idee e proposte".

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