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I dubbi e le armi americane verso l'Iraq
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Collin Powell, segretario alla Difesa americana, ha rassicurato che non è in previsione una guerra preventiva ma una economica, coinvolgendo anche i Paesi vicini, come la Corea del Sud. Ma più di due terzi degli americani ritengono che il presidente Bush non abbia dato una motivazione sufficiente per giustificare una guerra all'Iraq, nonostante il 90% - non ha dubbi sul fatto che l'Iraq stia sviluppando armi di distruzione di massa, ma vuole aspettare il parere degli ispettori ONU. Negli USA l'Alta Corte britannica ha respinto il tentativo di un gruppo pacifista di far dichiarare una guerra all'Iraq illegale in base al diritto internazionale. Hanno fatto discutere i dati pubbicati dal quotidiano di Berlino, Die Tageszeitung, sulle forniture di armi all'Iraq da parte di 24 societa' basate negli USA. E non è potuta partire la delegazione italiana per l'Iraq a causa della non concessione dei visti. Dalla Fondazione internazionale per la ricerca della pace, TFF, viene un forte monito affinchè "un mandato dell'ONU non trasformi la guerra in pace", altrimenti le Nazioni Unite diventerebbero un organizzazione che non vuole la pace e lascierebbero l'ultima parola solo al Consiglio di Sicurezza e non all'Assemblea generale. Intanto Emergency sta preparando una Proposta di legge di iniziativa popolare per l'applicazione dell'articolo 11 della Costituzione.