Hong Kong chiude il dogma del libero commercio

Stampa

L'esito del negoziato di Hong Kong dimostrerà per l'ennesima volta il fallimento del modello: "libero commercio = giustizia economica e fine della povertà". Questa è l'opinione dell'europarlamentare Vittorio Agnoletto nel giorno di apertura dei lavori della sesta Conferenza ministeriale dell'Organizzazione Mondiale del Commercio. Dopo i fallimenti di Seattle nel 1999 e Cancun nel 2003, la riunione di Hong Kong si apre con l'ennesimo rapporto delle Nazioni Unite che sancisce la sconfitta delle politiche liberiste nella lotta alle sperequazioni economiche e sociali mondiali. Secondo l'OIL, l'agenzia ONU per il lavoro, negli ultimi dieci anni la globalizzazione ha comportato unicamente un arricchimento per le imprese transnazionali, senza alcuna ricaduta sull'occupazione e i redditi dei lavoratori del Nord come del Sud del pianeta.

Gli obiettivi al ribasso del vertice, così come illustrato ieri da Pascal Lamy alla Conferenza Interparlamentare a cui partecipo come delegato del Parlamento Europeo, presentano però numerose insidie per i Paesi poveri e in via di sviluppo che, a parole, dovrebbero essere fra i primi beneficiari del Doha round.

"Dobbiamo stare attenti ai colpi di coda e rilanciare i punti programmatici fondamentali del movimento altromondialista che dal Forum sociale mondiale di Porto Alegre del 2001 ai prossimi forum di Caracas, Bamakò e Karachi nel gennaio 2006, si sta battendo per un'altra globalizzazione possibile" ha detto Agnoletto tra cui:
- escludere l'OMC dal negoziato sull'agricoltura, per affermare la sovranità alimentare nell'ambito delle Nazioni Unite;
- proteggere e promuovere i beni comuni (acqua, saperi, servizi pubblici) escludendoli dal negoziato per la liberalizzazione dei servizi GATS (General Agreement on Tariffs and Trade - Accordo generale sul commercio dei servizi);
- applicare una moratoria al negoziato NAMA (Non Agricultural Market Access, sui prodotti industriali) al fine di permettere una valutazione equa e partecipata del suo impatto sulle già fragili economie dei Paesi più poveri e di quelli in via di sviluppo;
- riaffermare la priorità del diritto all' accesso ai farmaci essenziali rispetto alla tutela dei brevetti prevista dagli accordi TRIPS, e restituire all' Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) la competenza riguardo la definizione delle politiche sanitarie globali.

"Il WTO è un sistema che produce ingiustizia nelle relazioni commerciali ed economiche tra i Nord ed i Sud del Mondo. Un sistema a beneficio di poche élites finanziarie e industriali mondiali e a svantaggio dei popoli che - dietro la spinta dell'illusione della crescita infinita - vedono scomparire le basi stesse della vita e della sussistenza" ha continuato Agnoletto. "Condizionare, come stanno facendo Stati Uniti e Unione Europea, l'apertura dei mercati ai prodotti agricoli del Sud del mondo all'impegno da parte di quei governi di privatizzare i beni e i servizi essenziali equivale a costruire le premesse per cristallizzare l'attuale situazione di impoverimento globale".

Ultime notizie

Blocchiamo tutto!

22 Settembre 2025
Con lo sciopero generale di oggi, al quale come testata aderiamo, l'Italia intera si ferma per Gaza.

Fumetti per la Pace, ecco il concorso Peace is Pop!

21 Settembre 2025
Atlante delle guerre e dei conflitti del Mondo, insieme al Piccolo Museo del Giocattolo, lanciano il contest "Peace is Pop! Fumetti per la Pace".

Mio fratello Ibrahim

20 Settembre 2025
Un pellegrinaggio sui campi da rugby italiani, con lo scopo di condividere e raccontare le capacità riabilitative, propedeutiche e inclusive della palla ovale. (Matthias Canapini) 

Il Punto - Si muore nel silenzio

19 Settembre 2025
I palestinesi sono soli, entriamo nel giorno 1.303 dall’invasione russa in Ucraina, e altrove, si muore nel silenzio dei media. (Raffaele Crocco)

La Sicilia ha sete

18 Settembre 2025
La Sicilia ha sete, e non da poco tempo. (Rita Cantalino)

Video

Serbia, arriva a Bruxelles la maratona di protesta di studenti per crollo alla stazione di Novi Sad