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Guerra in Ucraina: Guterres chiede una tregua umanitaria per la Pasqua ortodossa
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Foto: Unsplash.com
Parlando davanti alla scultura in bronzo sulla non violenza, di fronte alla sede delle Nazioni Unite a New York. il segretario generale dell’Onu, António Guterres, ha detto che «Quest’anno, la Settimana Santa ortodossa viene osservata sotto una nuvola di guerra che nega totalmente il messaggio pasquale di unità,» e per questo ha chiesto «Una pausa umanitaria di quattro giorni in Ucraina».
Guterres ha ricordato che tra pochi giorni «Ucraini e russi celebreranno la Pasqua, una festa che unisce nella celebrazione i cristiani ortodossi sia in Russia che in Ucraina, oltre ai cattolici ucraini. La Pasqua è una stagione di rinnovamento, resurrezione e speranza. È un momento di riflessione sul significato della sofferenza, del sacrificio, della morte e della rinascita. Vuole essere un momento di unità. Invece di una celebrazione della nuova vita, questa Pasqua coincide con un’offensiva russa nell’Ucraina orientale. Un’intensa concentrazione di forze e potenza di fuoco continua a rendere la battaglia più violenta, sanguinosa e distruttiva. Inoltre, l’assalto e il terribile bilancio dei civili visti finora potrebbero impallidire in confronto all’orrore che ci attende. Non si può permettere che ciò accada. Centinaia di migliaia di vite sono in bilico».
«Sullo sfondo di molti sforzi in buona fede, falliti da numerose parti per raggiungere un cessate il fuoco in Ucraina», il segretario generale dell’Onu ha chiesto «Una pausa umanitaria di quattro giorni per la Settimana Santa che inizi il Giovedì Santo e si protragga fino alla Domenica di Pasqua, 24 aprile, per consentire l’apertura di una serie di corridoi umanitari. Una pausa umanitaria fornirebbe le condizioni necessarie per soddisfare due imperativi cruciali, a cominciare dal passaggio sicuro di tutti i civili disposti a lasciare le aree di scontro attuale e previsto. Ciò avverrebbe in coordinamento con il Comitato Internazionale della Croce Rossa. In secondo luogo, al di là delle operazioni umanitarie già in corso, una pausa consentirebbe la consegna sicura di aiuti umanitari salvavita alle persone nelle aree più colpite come Mariupol, Kherson, Donetsk e Luhansk. Le Nazioni Unite sono pronte a inviare convogli di aiuti umanitari durante questo periodo in queste località. Stiamo presentando piani dettagliati alle parti».
Durante la drammatica conferenza stampa all’aperto in un luogo così simbolico dell’impotenza dell’Onu e della Comunità internazionale di fronte alla violenza scatenata in Ucraina, Guterres ha dipinto un quadro straziante di «Persone senza cibo, acqua, provviste per curare i malati e i feriti, o semplicemente per vivere alla giornata. Oggi più di 12 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria in Ucraina, con oltre un terzo delle quali che si trova a Mariupol, Kherson, Donetsk e Luhansk. Prevediamo che questa cifra aumenterà a 15,7 milioni, ovvero circa il 40% di tutti gli ucraini rimasti nel Paese».
Per il Capo dell’Onu «C’è una misura di progresso su cui basarsi. Nelle ultime 7 settimane, a circa 2,5 milioni di persone è stata fornita assistenza, di cui molte nell’est. Per tutti questi motivi di vita o di morte, invito russi e ucraini a mettere a tacere le armi e a creare un percorso verso la salvezza per così tanti a rischio immediato. Il periodo pasquale di quattro giorni dovrebbe essere un momento per unirsi per salvare vite umane e promuovere il dialogo per porre fine alla sofferenza in Ucraina».
Ieri il coordinatore dei soccorsi di emergenza dell’Onu, Martin Griffiths ha informato dell’iniziativa di Guterres il Consiglio ucraino delle Chiese e delle organizzazioni religiose, compresi i leader ortodossi, cattolici, protestanti, musulmani ed ebrei e Il segretario generale dell’Onu ha accolto con favore il loro sostegno e ha concluso: «Ispirato dalla Settimana Santa e da tutto ciò che rappresenta, esorto tutte le parti e tutti i paladini della pace nel mondo ad unirsi al mio appello pasquale. Salvare vite. Fermare lo spargimento di sangue e la distruzione. Apriamo una finestra per il dialogo e la pace. Manteniamo fede al significato e al messaggio della Pasqua».
7 settimane dopo l’invasione russa, il World Food Programme (WFP), che ha fornito soccorso ad aree precedentemente inaccessibili come Bucha, Irpin, Hostomel e Borodianka, stima che 6 milioni di persone abbiano bisogno di cibo e assistenza in denaro.
La portavoce del WFP, Shabia Mantoo, evidenzia che «Donne, bambini e disabili continuano a fuggire da tutte le parti dell’Ucraina. E’ fondamentale che le frontiere rimangano aperte a coloro che cercano rifugio. Le ultime cifre che abbiamo sono che dal 24 febbraio circa 4,9 milioni di rifugiati sono in fuga dall’Ucraina. Stiamo guardando con preoccupazione per vedere cosa accadrà, ma è abbastanza allarmante che solo nel giro di poche settimane ci siamo avvicinati a 5 milioni di rifugiati dall’Ucraina , come abbiamo detto fin dall’inizio, con il ritmo di questi spostamenti, questa è la crisi dei rifugiati in più rapida crescita e una delle più grandi a cui stiamo assistendo in Europa dalla seconda guerra mondiale ed è così che continua ad apparire»...