Gran Bretagna: le ong contestano i premi del Financial Times

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La 'Campagna per la riforma della Banca mondiale' (CRBM) e altre Ong internazionali che conducono campagne sugli istituti di credito privati hanno contestato nei giorni scorsi a Londra, di fronte alla sede del Financial Times, i premi per le banche che hanno operato in maniera sostenibile.

Il "Sustainable Banking Award" è infatti promosso dal quotidiano economico inglese.
La protesta è stata indetta per l'inadeguatezza della lista dei possibili vincitori, tra cui è presente la ABN Amro, banca che partecipa al finanziamento del progetto estrattivo Sakhalin II in Russia. Un'opera che, se realizzata, metterebbe in serio pericolo l'ecosistema delle ultime balene grige presenti nell'emisfero occidentale. Ma nella lista "dei buoni", o presunti tali, non c'è solo l'ABN Amro. Troviamo anche la banca francese Calyon, impegnata a sostenere il contestatissimo progetto di cartiera di Botnia, in Uruguay.

Come spesso accade in questi contesti, non è stata condotta nessuna consultazione con le numerose realtà della società civile che da anni si battono contro la realizzazione di tali opere, offrendo numerose proposte atte a introdurre dei cambiamenti strutturali nel modo in cui viene gestito il settore finanziario a livello globale.

"Conferire dei riconoscimenti a banche che, per esempio, intendono finanziare la distruzione di fiumi o del Mar Artico ci sembra un pessimo segnale" ha dichiarato Antonio Tricarico, coordinatore della CRBM. "E' significativo che anche in un tale processo, comunque inadeguato, tra le presunte banche "sostenibili" non ci sia nessuna banca italiana che abbia fatto dei passi in avanti in materia di tutela e salvaguardia dell'ambiente" - ha concluso Tricarico.

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