Giorno della Memoria: "Non dimenticare la Shoah perchè non abbia a ripetersi"

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La Shoah è un "evento tragico che dovrà per sempre rimanere quale monito nella memoria delle generazioni future". Lo afferma il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione delle celebrazioni del 'Giorno della Memoria', in un messaggio inviato ieri al presidente della Fondazione del Memoriale della Shoah di Milano. "Ricordo con commozione - prosegue il Presidente - la visita che ebbi modo di compiere tre anni fa in quel cupo sotterraneo della Stazione di Milano che era punto di partenza per il viaggio dei treni blindati diretti ai campi di sterminio nazisti, dove vennero atrocemente eliminati più di ottomila italiani di religione ebraica: uomini e donne di ogni età, vecchi e bambini, scoperti ed arrestati in Italia con l'attiva e consapevole complicità della Repubblica Sociale".

"Peccheremmo di colpevole indifferenza - nota Napolitano - se non adempissimo quello che ci si presenta come un dovere: non dimenticare ciò che è stato, in una fosca stagione della nostra storia. Così come non dimentichiamo il grande stuolo dei giusti italiani che, a rischio della loro stessa vita, contribuirono a salvare molte migliaia di ebrei, non soltanto italiani. Fu la loro un'opera di riscatto per il nostro popolo".

Il Presidente della Repubblica ha anche inviato un messaggio alla signora Lorenza Mazzetti, autrice di "Album di famiglia, diario di una bambina sotto il Fascismo" - per la complessa opera (Una mostra, un libro, un film) che domani sarà inaugurata nel Complesso monumentale di San Michele a Ripa a Roma - in cui esprime "il vivo apprezzamento per la sua toccante testimonianza della tragedia affrontata e per il costante e forte impegno a trasmettere la memoria di quei drammatici eventi alle nuove generazioni, affinché ciò che è stato non abbia mai più a ripetersi".

Sessantacinque anni fa, il 27 gennaio 1945, venivano aperti i cancelli di Auschwitz. "Le immagini che apparvero agli occhi dei soldati sovietici che liberarono il campo, sono impresse nella nostra memoria collettiva" - riporta l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (Ucei). "Ad Auschwitz, come negli innumerevoli altri campi di concentramento e di sterminio creati dalla Germania nazista, erano stati commessi crimini di incredibile efferatezza. Tali crimini non furono commessi solo contro il popolo ebraico e gli altri popoli e categorie oppressi, ma contro tutta l’umanità, segnando una sorta di punto di non ritorno nella Storia". "Dalla consapevolezza dei crimini di cui il nazismo si era macchiato nacque nel 1948 la "Dichiarazione universale dei diritti umani", promulgata dalle Nazioni Unite allo scopo di riconoscere a livello internazionale i diritti inalienabili di tutti gli uomini in ogni nazione" - sottolinea la nota dell'Ucei.

"L’umanità esige che ciò che è avvenuto non accada più, in nessun luogo e in nessun tempo. E’ di enorme importanza che le nuove e future generazioni facciano proprio questo insegnamento nel modo più vivo e partecipato possibile, stimolando il dibattito, le domande, i "perché" indispensabili per la comprensione di quei tragici eventi. Favorendo noi una riflessione vivace nei ragazzi, renderemo forse il servizio migliore a questo Giorno che, per essere vissuto nel modo più autentico, necessita di un pensiero non statico, non nozionistico. Occorre fornire alle nuove generazione gli strumenti, anche empirici, per riflettere su cosa l’umanità è stata in grado di fare, perché non accada mai più. Questo, forse, è il senso più vero del Giorno della Memoria, ed è un bene prezioso per tutti" - conclude l'Ucei..

Numerose le iniziative in occasione 'Giorno della Memoria' che si celebra oggi in Italia per la decima volta. Amnesty International propone a docenti ed educatori due itinerari didattici e una bibliografia-filmografia essenziale, per discutere della Shoah con ragazzi e ragazze delle scuole secondarie.

Christine Weise, presidente della Sezione Italiana di Amnesty International, in occasione della commemorazione odierna sottolinea che "tenere viva la memoria di quel terribile crimine che fu la Shoah è importante per costruire un mondo migliore, un mondo che respinga per sempre la discriminazione, le torture e ogni forma di schiavitù. Un mondo in cui, fin da piccoli, bambine e bambini imparino a vedere in ogni persona innanzitutto l'essere umano, portatore di una dignità innata e titolare dei diritti universali. Un mondo in cui sempre più persone abbiano la lucidità di riconoscere e il coraggio di contrastare, fin dai primi sintomi, le violazioni dei diritti e la negazione dell'umanità altrui".

"Proprio il ricordo della Shoah e la volontà di impedire per sempre il ripetersi di simili tragedie - conclude Weise - sono stati il motivo per cui l'Assemblea generale delle Nazioni Unite approvò, nel 1948, la Dichiarazione universale dei diritti umani. Difendere i diritti umani vuol dire aiutare a costruire un mondo in cui il ripetersi della Shoah non sia possibile, mai più". [GB]

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