Gaza: offensiva israeliana, l'Europa intervenga

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"Il popolo palestinese costruisce, l'esercito israeliano distrugge. La parola e l'azione alla comunità internazionale e alla società civile". Mentre è in corso il Workshop "Betlemme 21", finalizzato a sostenere il processo di Agenda 21 e lo sviluppo sostenibile nel Distretto di Betlemme (Soggetti promotori le Ong Cric e Arij, partner il Comune di Modena, Il Municipio Roma XI), arrivano le notizie da Gaza. Paura e preoccupazione si diffondono nella sala affollata, sia per la sicura emergenza umanitaria che seguirà agli attacchi israeliani, sia per la possibile penetrazione militare nella West Bank.

Le notizie da Gaza parlano della distruzione di ponti, di occupazioni di case da parte dei soldati nella parte Sud della Striscia, di distruzione di infrastrutture e del bombardamento della centrale elettrica che fornisce di energia l'intera area. Gaza è stremata, già colpita dalla chiusura delle frontiere, dalla scarsità di viveri, dalla conflittualità tra gruppi politici e militari palestinesi, dai raid dell'esercito di Tel Aviv.

Il rapimento del soldato e del colono israeliani, di cui auspichiamo la liberazione immediata, non può diventare il pretesto per una ulteriore escalation della pressione militare sui territori e per l'uccisione di altri palestinesi. Mentre i telefonini squillano aggiornando i presenti sugli sviluppi della situazione a Gaza, i relatori parlano di Agenda 21, di società sostenibile e del loro peggior nemico, l'occupazione militare e l'insediamento delle colonie. 450.000 coloni che consumano più acqua di 4.500.000 palestinesi, la devastazione ambientale dovuta all'espansione degli insediamenti, con infrastrutture invasive, strade percorribili dai soli coloni, cementificazioni dovute al sistema di sicurezza dei settlement, alberi di agrumi e oliveti distrutti per far posto alle "aree di sicurezza" intorno alle colonie, il percorso del Muro che mangia territorio fertile, inquina l'ambiente, devasta il territorio, accerchia i suoi abitanti.

Un intervento denuncia che l'80% dell'acqua dei territori è controllato dal governo israeliano. Un altro descrive il muro, i suoi 760 km di percorso, l'annessione, in barba ad ogni trattato internazionale di migliaia di kmq di territorio palestinese con i suoi 90.000 abitanti. La comunità internazionale, l'Europa, il nuovo governo italiano hanno il dovere di intervenire immediatamente.

Siamo partners di un percorso che intende sostenere un approccio integrato per l'applicazione dei principi di Agenda 21 nel Distretto di Betlemme, rimaniamo fermamente convinti della necessità di continuare a sostenere ponti simbolici, sociali, culturali ed anche economici con la Palestina, condividendo con la società locale obiettivi di sviluppo sostenibile e di inclusione sociale; ma siamo altresì' convinti che l'occupazione, l'embargo economico, la continua violazione di Israele delle risoluzioni dell'Onu, l'aggressione e la pressione militare continua, la difesa del sistema delle colonie, minino fortemente ogni contributo internazionale finalizzato al raggiungimento di tali obiettivi. E' necessario concentrare l'attenzione internazionale su quanto sta accadendo in Palestina, sulla continua aggressione ad ogni accenno di crescita ed emancipazione economica e sociale di questo popolo.

Scriviamo queste righe, assistendo ad un paradosso che descrive perfettamente lo stato della comunità palestinese in questo momento storico: mentre sotto i nostri occhi diversi sindaci del Distretto di Betlemme, firma un protocollo per l'applicazione delle linee di indirizzo di Agenda 21 (risparmio energetico, riciclo delle acque reflue e dei rifiuti, partecipazione, educazione alla sostenibilità ambientale ) in sala si diffondono i dati della devastazione dei raid e si prefigura uno scenario di penetrazione militare in Cisgiordania, con il suo seguito di distruzioni di strade, linee elettriche, sedi istituzionali. Non c'è sconforto, la frase più diffusa è "andare avanti". Noi vogliamo continuare a camminare con loro.

di Carla Pagano (Cric) Gianluca Peciola (Assessore Municipio Roma XI) Emilio Teglio (Ufficio cooperazione internazionale Comune di Modena) Juan Pablo Munoz (Terranueva / Ecuador) Vince Caruana (University of Malta - Centre for Environment Education and Research)

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