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Focolari: 'facilitare l’incontro, fare da ponte'
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Il 24 gennaio Maria Emmaus Voce - neo presidente del Movimento dei Focolari, è salita a Cadine di Trento per titolare il Centro Mariapoli a Chiara Lubich, fondatrice dei Focolarini. L'evento accade due giorni dopo l'ipotetico compleanno di Chiara Lubich, nata a Trento il 22 gennaio 1920 e mancata nel marzo scorso. Presenti, tra rappresentanti delle chiese cristiane d'Europa, Maria Emmaus, successore di Chiara Lubich.
Sono convenute, per l’occasione, centinaia di persone da ogni dove mentre l’evento è stato seguito in diretta internet /Tv da quattro continenti. Tra le personalità monsignor Luigi Bressan, arcivescovo di Trento, e Lorenzo Dellai, presidente della Provincia Autonoma. Inoltre personalità di Chiese e confessioni da mezz’Europa.
Il sottoscritto è salito in collina in quanto rappresentante del Forum trentino per la Pace ed i Diritti Umani del Consiglio della Provincia Autonoma di Trento portatore di una missiva a firma del suo presidente Roberto Bombarda.
Il Forum si è complimentato per l’intensa attività ecumenica svolta dal movimento e, nello scritto ha ricordato come “il terzo millennio sia ancora abitato dal conflitto violento e dall’assenza di dialogo di cui il movimento è stato ed è facilitatore unico. Nel mondo sono in corso 26 conflitti armati ed il riarmo atomico, solo a titolo di esempio, conta 30.000 testate mentre il divario tra l’opulenza e la miseria diverrà, con la crisi economica in corso, più ampio”.
Il Movimento dei focolari, forte della rete tessuta a livello planetario in 182 paesi, è stato quindi invitato ad estendere la sua missione alla “diplomazia popolare”, alla “diplomazia dal basso” a sostegno e non in contrapposizione della diplomazia ufficiale. D’altronde Chiara Lubich era una messaggera di pace e non aveva paura nel tessere relazioni laddove queste sembravano impossibili.
“La diplomazia ufficiale delle Ambasciate, talvolta compromessa con gli interessi geo-economici,” prosegue la lettera a firma di Roberto Bombarda, “necessita di un supporto dal basso, vicino alla gente, ai civili che muoiono nelle nuove guerre in percentuali sempre crescenti.
Credo che questa diplomazia potrebbe rispondere pienamente al mandato ecumenico fatto al movimento da parte di Paolo VI°: “facilitare l’incontro, fare da ponte.” Un luogo “terzo” ove l’incontro tra le parti diventa possibile. Il Centro di Cadine, quindi, potrebbe essere un luogo per l’incontro tra le parti che faticano il dialogo altrove.
La neo Presidente dopo aver ascoltato attentamente ha condiviso la preoccupazione del Forum e l’urgenza di “fare qualcosa” a favore della Pace. Sottolineò, infatti, il suo ritorno dal Camerun, in Africa, ove membri del Movimento le hanno fatto notare l’inesistenza quasi assoluta di fabbriche di armi nel continente. Eppure, appena si scopre una qualche ricchezza nel sottosuolo vengono fomentati i conflitti per l’appropriazione delle risorse.
La neo presidente interesserà a riguardo il Movimento politico per l’unità (Mppu) che già ha un’attenzione particolare in materia come si nota dal suo portale. Non esclude, comunque, pro futuro, una partecipazione del Movimento a tavoli di mediazione. Da costituire assieme. Ed è questo lo stile che la caratterizza. Tutte le decisioni vengono prese assieme. Con infinita pazienza. La stessa che serve alla pace.
A riguardo basti ricordare le parole di Chiara Lubich al parlamento Europeo nel 1998: “Chiunque, da solo, si accinge oggi a spostare le montagne dell'indifferenza, se non dell'odio e della violenza, ha un compito immane. Ma ciò che è impossibile a milioni di uomini isolati e divisi, pare diventi possibile a gente che ha fatto della fraternità universale il movente essenziale della vita”.
Fabio Pipinato