Festival di Pergine, l'accessibilità per tutte e tutti

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Quest'anno il Festival di Pergine, iniziativa culturale che si svolgerà in Trentino dal 6 al 15 luglio, prevede non poche novità – di cui in parte ne avevamo parlato insieme a Carla Esperanza Tommasini, la direttrice. Oggi andiamo ad esplorare un aspetto che contraddistingue questo festival rispetto ad altri presenti sul panorama italiano: il progetto “NoLimits, di cui l'attuale referente è Nicola Tondi. Il programma nasce nel 2012 da una riflessione sui sensi e sulla percezione umana; anche grazie alle numerose collaborazioni con diverse realtà associative vengono offerti dei servizi che rendono il festival più accessibile alle persone con disabilità. Dal 2012 ad oggi sono state implementate diverse idee: viene offerto un servizio di trasporto gratuito a chi ne fa richiesta; per le persone con disabilità tutto è gratuito e l'unico biglietto da pagare è per l'eventuale accompagnatore (a tariffa ridotta). Oltre a questo si è effettuata la mappatura di 21 edifici per capire la loro accessibilità; si sono realizzati 12 laboratori ed eventi interattivi finalizzati alla sensibilizzazione, 33 eventi con il servizio di lingua dei segni, 5 spettacoli teatrali con servizio di sopratitolazione dal vivo, 3 spettacoli teatrali supportati dal servizio di audiodescrizione, 7 audiointroduzioni e una prima visita in Lingua Italiana dei Segni alla cittàdi Pergine.

Nicola, quali sono le novità per quest'anno?

Innanzi tutto quest'anno per la prima volta verrà proposto un aperitivo al buio grazie alla collaborazione con l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Trentoche accoglierà gli spettatori vedenti in una stanza al buio e proporrà un'esperienze extra visiva. Un'altra iniziativa che realizzeremo per la prima volta sarà l'aperitivo “A bocca chiusa”, insieme all'Ente Nazionale Sordi di Trento: ci sarà il Coro “A bocca chiusa”, composto da persone sorde che cantano utilizzando anche la lingua dei segni. Sono due esperienze che si preannunciano molto coinvolgenti.

Proseguirete anche con le iniziative già attuate, o prevedi cambiamenti?

Proseguiremo, senza dubbio. Lo scorso anno avevamo organizzato una visita guidata alla cittadina di Pergine impiegando la lingua dei segni che ha riscosso un notevole successo, al punto da spingerci ad instaurare collaborazioni con operatori specializzati nel turismo per persone con disabilità. Quest'anno la riproporremo però in un palazzo storico, dove oltre alla visita sarà presente una compagnia di attori con un'installazione. Per il resto sono confermati tutti i servizi: uno spettacolo audio descritto, 2 spettacoli con i sottotitoli, 1 con l'interprete di lingua dei segni sul palcoscenico. E poi l'esplorazione tattile: l'idea è di salire sul palco con il pubblico non vedente prima che il resto del pubblico sia in sala per toccare le scenografie ed i costumi di scena, così come gli oggetti, idealmente con la presenza di registi, costumisti, qualche attore.

Quando sarà online il programma del festival?

Verso fine maggio/inizio giugno. Stiamo lavorando in contemporanea al programma e al nuovo sito: usciranno insieme. Tra il resto sul sito stiamo ridisegnando la sezione NoLimitsin modo che abbia pari importanza rispetto al resto, e da renderla accessibile a tutti – anche ad esempio ai non vedenti che usano gliscreen reader. Oltre a questo, registreremo delle audio descrizioni e le metteremo a disposizione sul sito, in modo che anche le persone senza disabilità possano prepararsi per lo spettacolo e goderne appieno.

Vuoi raccontarci un po' delle audio descrizioni?

Di solito quando si costruisce un'audio descrizione c'è un parte introduttiva allo spettacolo con delle informazioni sulle scenografie ed costumi di scena; la genesi dell'opera, il contesto storico, la storia dell'autore, eventuali suoi conflitti interiori...una preparazione ed un approfondimento. Personalmente ho iniziato a frequentare il teatro con questo lavoro, ed ho notato che quando ero più preparato per lo spettacolo lo gradivo di più. Quindi un qualcosa creato inizialmente per le persone con disabilità che torna utile anche per il pubblico in generale. Un po' come le passerelle negli aeroporti: all'inizio erano pensate come abbattimento delle barriere architettoniche, oggi sono usate da tutti i passeggeri perché sono comode.

Progetti per il futuro?

Mi piacerebbe organizzare e realizzare dei pacchetti turistici per coinvolgere anche persone che vengono da territori più lontani, far venire qualcuno da fuori regione. Vorremmo coivolgere maggiormente gli operatori turistici per estendere la fruibilità, che si vada oltre ai giorni del Festival. Se riusciamo a studiare insieme dei pacchetti turistici che loro possano proporre anche durante l'estate e l'inverno, allora riusciremo a diffondere queste buone pratiche sull'accoglienza e l'abbattimento delle barriere. Purtroppo i tempi dell'organizzazione del Festival ci fanno arrivare a fine maggio col programma definito: quindi il tempo per le persone disabili per organizzarsi è poco. Ma continueremo a lavorarci. Oltre a questo c'è l'idea di inserire persone con disabilità all'interno degli spettacoli del festival, come fanno già in altri Paesi, come l'Irlanda: la persona con disabilità che non è solo fruitrice di cultura ma anche produttrice di cultura.

Tu come sei approdato al festival?

Al festival e all'accessibilità sono approdato in modo casuale, la mia unica esperienza era stata durante il Servizio Civile. Poi ho frequentato un master in traduzione multimediale perchè pensavo di fare il traduttore di videogiochi ma al primo incontro in università sono intervenuti dipendenti della Rai che ci hanno parlato delle audio descrizioni per non vedenti. Fino a qualche anno fa in Italia era un qualcosa di nuovo, e durante lo stage ho deciso di spostarmi su questo ambito e di proporre a un teatro di Forlì questo servizio. Uno non se lo aspetta, ma si tratta di supporti che vengono dal mondo della traduzione – solo, applicati a uno spettacolo che era in cartellone con l'obiettivo di renderlo accessibile. L'idea è andata in porto, lo spettacolo è stato apprezzato sia da chi è intervenuto che dalle istituzioni. Poi a Forlì e a Cesena è partito un progetto che si chiama “Un invito al teatro no limits”, di cui sono stato ideatore e primo promotore. In seguito sono stato contattato dal Festival di Pergine.

Com'è il panorama italiano in questo senso?

A livello di spettacoli teatrali a Roma da qualche anno opera Isiviù, che si occupa di spettacoli integrati da audiodescrizioni. C'è poi il Sferisterio a Macerata che durante il periodo estivo propone 4 opere con audiodescrizione. E poi c'è il Festival di Pergine: come spettacoli teatrali in Italia attualmente non c'è altro. Bisogna continuare a lavorare per diffondere questa cultura, nonostante attualmente i numeri dei partecipanti non siano altissimi. Se ne parla ancora poco.

Novella Benedetti

Giornalista pubblicista; appassionata di lingue e linguistica; attualmente dottoranda in traduzione, genere, e studi culturali presso UVic-UCC. Lavora come consulente linguistica collaborando con varie realtà del pubblico e del privato (corsi classici, percorsi di coaching linguistico, valutazioni di livello) e nel tempo libero ha creato Yoga Hub Trento – una piattaforma che riunisce varie professionalità legate al benessere personale. È insegnante certificata di yoga.

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