FJ 2005: celebrata la ricorrenza del 62° anniversario

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Le celebrazioni per il 62° anniversario della morte di Franz J㤀gerst㤀tter hanno avuto luogo a Ostermiething e St. Radegund il 9 agosto 2005. Anche quest'anno è stata presente una delegazione di "Franz J㤀gerst㤀tter Italia". Fitta la presenza di persone, arrivate ad oltre 250, con provenienze da ogni parte d'Europa e dagli Stati uniti. Sotto la rigorosa regia dell'instancabile Erna Putz, il programma si è svolto come programmato. Unica eccezione: non è intervenuto, come preannunciato, il presidente della repubblica austriaca, Heinz Fischer, a causa di un infortunio occorsogli 3 giorni prima. I saluti sono stati portati dal sindaco di Ostermiething e dal vescovo diocesano, mons. Maximilian Aichern, uomo di grande affabilità ed umanità. La mattina ha visto due articolate relazioni. La prima è stata affidata ad decano della facoltà teologica di Innsbruck, il polacco prof. Niewiadomski, che, riferendosi al noto passo in cui Franz J㤀gerst㤀tter paragona il nazismo ad un treno su cui tutti vogliono salire ma che corre verso il baratro, ha titolato il suo intervento "Questo treno porta a⅀ Sollecitazioni per l'umanità di oggi". Lo stile discorsivo e la dizione teatrale ha facilitato l'ascolto di un intervento che è durato più di un'ora.

Dopo la pausa è toccato al prof. dott. don Josef Innerhofer, della diocesi di Bolzano, esperto di comunicazione e postulatore della causa di beatificazione di Josef Mayr-Nusser. La sua relazione, dal titolo "Rimase fedele a se stesso - Josef Mayr-Nusser, guida dei giovani, fratello della san Vincenzo, testimone della fede", ha tratteggiato l'esperienza del martire bolzanino, che presenta molti tratti in comune con quella di Franz. La pausa pranzo è servita per riprendere le fila di contatti, amicizie, collaborazioni con amici di varie nazioni. Il pomeriggio si è aperto con la tavola rotonda, impostata su domande ed interventi dal pubblico diretti ai due relatori della mattinata. È stata moderata da mons. Manfred Scheuer, vescovo di Innsbruck, presidente di Pax Christi Austria e già postulatore della causa di beatificazione di J㤀gerst㤀tter.

Alle 15.30 è iniziata l'ora di preghiera, culminata con il ricordo della morte, alle ore 16. La riflessione è stata aiutata da alcuni brani musicali dal vivo con marimba, percussioni e clarinetto.

 

Sta per uscire a settembre "Scrivo con le mani legate" il volume con gli scritti di FJ edito da Berti - a cura di Giampiero Girardi e tradotto da Lucia Togni

Al termine si è avviata la marcia- pellegrinaggio verso St. Radegund, distante circa 11 km. Favorito dalla temperatura fresca (le piogge dai giorni precedenti avevano decisamente rinfrescato l'aria), il serpentone di persone si è incamminato nel verde brillante della campagna, dietro alla croce portata a turno dai pellegrini. Due ore di cammino, con una sosta per dissetarsi, hanno permesso di arrivare alla frazione natale di Franz. Qui la chiesetta non è riuscita a contenere tutti i presenti, una parte dei quali ha seguito la messa dall'esterno grazia agli altoparlanti. La celebrazione, iniziata alle 19.30, è stata officiata da numerosi sacerdoti ed è stata presieduta da ben 3 vescovi. Oltre ai già citati diocesani di Linz e di Innsbruck, era infatti presente anche il vescovo ausiliare di Detroit.

Assistevano anche Franziska e le 3 figlie, con i loro parenti. La moglie di Franz è stata chiamata all'altare per comunicarsi insieme ai celebranti e, al termine, è toccato a lei il compito di proclamare "la messa è finita: andate in pace". Mentre calavano ormai le ombre della sera, si è svolta la sempre suggestiva cerimonia dei lumini. Ad ogni partecipante alla messa è stato consegnato un lumino acceso. Uscendo processionalmente e cantando insieme, i lumini venivano depositati ai piedi della tomba, proprio fuori della chiesa. A poco a poco la tomba si è accesa di una luce intensa, che ha voluto significare il valore della testimonianza di Franz nei tempi bui della dittatura ma anche il senso del suo messaggio per i nostri giorni.

Un saluto cordiale e pieno di affetto a Franziska, vigile e in forma nonostante i 92 anni, ha concluso una giornata che non è solo azione di ricordo ma è dimostrazione di considerazione, stima ed affetto per una persona che ha dato una grande prova di sé e per coloro che ad essa hanno contribuito. Prima della cena comunitaria, un simpatico fuori programma è servito per offrire alcuni doni al vescovo Scheuer, in occasione del suo 50° compleanno. I gruppi e le persone da lui incontrati nella sua attività pastorale hanno offerto ognuno un dono simbolico, che hanno illustrato ai presenti. La due giorni in terra d'Austria si è conclusa la mattina del 10 agosto, con una messa celebrata, alla presenza di Franziska e delle figlie, nella cucina del maso J㤀gerst㤀tter, dove Franz e la moglie vissero i 7 anni del loro breve matrimonio.

a cura di Giampiero Girardi

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