Europa e Asia centrale stanno passando a nuove forme di malnutrizione

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Il 14 marzo la Fao ha pubblicato il preoccupante rapporto “Regional Overview of Food Insecurity: Europe and Central Asia” secondo il quale «La crescita economica e l’aumento dei redditi per abitante hanno messo fine alla fame in Europa e in Asia centrale. Se questi Paesi divengono pertanto più ricchi, l’evoluzione dei modelli di consumo fanno spazio ad altre minacce per la salute umana». E’ quella che la Fao definisce «transizione dell’insicurezza alimentare».

Il rapporto analizza una mole di dati per ogni Paese, con indicatori sull’apporto energetico alimentare e la sotto-alimentazione, quali i ritardi della crescita, il rachitismo, l’anemia, ma anche il sovrappeso, l’obesità e quel che le persone consumano abitualmente. La Fao analizza un modello verso il quale i Paesi europei e centroasiatici sembrano incamminati: dopo un periodo di sotto-alimentazione e di carenza di micronutrienti, stiamo vivendo un’epoca in cui i Paesi devono far fronte a malattie degenerative dovute a diete più ricche di grassi, zuccheri, carne, latticini e alimenti trasformati. Questa transizione si accompagna spesso a una vita più sedentaria. David Sedik, l’economista Fao autore del rapporto, spiega che «La struttura dei regimi evolve con l’aumento del reddito. Abbiamo scoperto che la porzione totale delle calorie derivate dagli edulcoranti, dagli oli vegetali e dai prodotti animali è in aumento, mentre quella derivata dai cereali è in calo. Ci sono sfumature importanti, ma la tendenza generale è chiara».

Più edulcoranti e grassi vegetali e animali e meno cereali significa  che in tutta l’Europa e nell’ex Urss la sottoalimentazione è stata praticamente sconfitta e questo è un grande successo: «Solamente il 7% della popolazione in Europa e in Asia centrale vive in Paesi dove i principali problemi di nutrizione sono legati alla sotto-alimentazione e a carenze di micronutrienti», dice il rapporto, ma aggiunge che «Però, la malnutrizione causata da carenze in micronutrienti quali il ferro, la vitamina A e lo zinco, così come i problemi di sovra-alimentazione, co sovrappeso e obesità, sono sempre attuali e in aumento. Oggi, il 13% della popolazione della regione vive in Paesi che soffrono per il “triplo fardello”, cioè dei tre problemi legati alla nutrizione, in particolare la sotto-alimentazione, le carenze di micronutrienti e la sovra-alimentazione».

Il 57% della regione Europa-Asia centrale vive in Paesi dove la sovra-alimentazione è il principale problema legato alla nutrizione. Secondo il rapporto, «Il 70% della popolazione della regione soffre di malnutrizione, che si caratterizza principalmente per il triplo fardello della malnutrizione o per la sovra-alimentazione. La situazione non è statica. I Paesi che fanno parte dl gruppo della sotto-alimentazione sono in cammino per raggiungere la categoria del triplo fardello negli anni a venire. Mentre più Paesi passano alla categoria del triplo fardello, le spese sanitarie dovranno aumentare rapidamente e in maniera conseguente per far fronte ai costi più elevati associati al diabete, alle malattie cardiache e ad altre malattie non trasmissibili che sono collegate». L’Italia questa volta è tra i Paesi più virtuosi, almeno in media, visto che anche da noi la malnutrizione consumistica comincia ad essere diffusa.

La seconda parte del rapporto è dedicata a presentare le possibili soluzioni e alle buone pratiche e politiche efficaci  per combattere ed eradicare l’insicurezza alimentare, ognuna delle quali  è adattata al prov filo nutritivo e al reddito di ogni Paese. L’integrazione alimentare viene proposta come politica alternativa per i paesi che fanno ancora arte del gruppo della sotto-alimentazione e delle carenze di micronutrienti. L’integrazione del latte con vitamina D, del sale con iodio e della faina di grano con ferro e dell’acido folico con la tiamina sono alcuni degli esempi  di questo approccio che ha fortemente contribuito ai miglioramenti registrati nei bambini dell’Asia centrale per il consumo d micronutrienti. Inoltre, la biofortificazione utilizza la fitogenetica per migliorare il livello di micronutrienti nelle coltivazioni e i prodotti agricoli biofortificati potrebbero essere utilizzati per compensare il livello relativamente basso di micronutrienti del grano dell’Asia centrale e nel Caucaso, dove il contributo dei cereali all’energia alimentare supera ancora il 50%.

Tra le raccomandazioni politiche del rapporto Fao figurano: La redifinizione degli alimenti pronti più popolari, per migliorane il valor nutrizionale; L’applicazione di tasse e sovvenzioni agli alimenti in base ai loro benefici per la salute; L’educazione alimentare per far capire alla gente in cosa consiste un regime alimentare sano ed equilibrato; Sistemi di salubrità alimentare più efficaci e standardizzazione dei regolamenti fitosanitari e di quelli legati alla salubrità, alla sicurezza e all’igiene alimentare; Migliore etichettatura nutrizionale dei prodotti alimentari; Programmi di aiuto alimentare comprendenti dei vouchers, delle sovvenzioni alimentari, dei trasferimenti di derrate alimentari e dei programmi d trasferimenti di denaro.

Vladimir Rakhmanin, vicedirettore generale della Fao e rappresentante regionale per l’Europa e l’Asia central, conclude: «In questa regione, i Paesi dell’Asia centrale e del Caucaso, in particolare, hanno realizzato dei progressi notevoli in materia di riduzione della sotto-alimentazione. Ma oggi dobbiamo proiettarci oltre e chiederci se le popolazioni consumano abbastanza calorie. Vogliamo assicurare un regime alimentare sano ed equilibrato ad ogni bambino, ad ogni donna e ad ogni uomo, in particolare ai nostri bambini».

Da Greenreport.it

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