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Enti locali per la pace: conferenza stampa sulla visita in Libano
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Domani mercoledì 4 aprile alle ore 11.30 a Perugia nel Palazzo della Provincia Flavio Lotti, direttore del "Coordinamento nazionale degli Enti locali per la pace e i diritti umani" illusterà alla stampa i risultati della missione del Coordinamento degli enti locali svolta in Libano dal 26 marzo a domenica 1 aprile. "La missione, organizzata insieme alle Nazioni Unite, si è svolta nei luoghi dei combattimenti della scorsa estate e ha permesso di incontrare, oltre ai rappresentanti degli enti locali e della società civile libanesi, anche il Comandante della Forza di pace delle Nazioni Unite Generale Graziano e il Comandante del Contingente italiano in Libano" - riporta un comunicato del Coordinamento . E' stata la prima missione degli Enti Locali italiani che hanno deciso di partecipare alla difficile ricostruzione del Libano e dare un ulteriore contributo alla faticosa costruzione della pace in Medio Oriente.
Alla missione hanno partecipato 20 assessori alla pace e alla cooperazione internazionale, consiglieri e funzionari in rappresentanza di 97 Comuni, Province e Regioni che hanno raccolto l'appello del "Coordinamento nazionale degli Enti locali per la pace e i diritti umani" che ha promosso un programma d'interventi nel sud del Libano e in particolare nella zona dov'è stata dislocata la Forza di pace delle Nazioni Unite. "La realizzazione del programma nazionale, denominato "L'Italia per e con il Libano", consentirà a tutti gli Enti Locali e le Regioni italiane interessati di fare la propria parte, anche con un piccolo contributo, lavorando insieme, dentro un quadro di riferimento chiaro e certo, con riferimenti operativi e di supporto altrettanto definiti, riducendo al minimo gli sprechi di energie e risorse. Il Programma Nazionale sarà realizzato a partire dalle esigenze indicate direttamente dagli Enti Locali libanesi e in un quadro multilaterale che cerca di coordinare e sviluppare sinergie positive tra gli interventi locali, nazionali e internazionali" - riportano i promotori dell'iniziativa.
"L'intervento dell'Italia e della comunità internazionale in Libano- ha dichiarato Flavio Lotti, direttore del Coordinamento nazionale - è molto complesso, ma non deve fallire. Per questo non basta la diplomazia, non basta la missione militare dell'Onu, non bastano i soldati italiani. E' necessario promuovere un ampio intervento civile teso a liberare le popolazioni locali dalla morsa della guerra, della povertà e dell'insicurezza. Gli Enti Locali per la pace e la società civile italiana intendono fare la loro parte." La nostra missione nel sud del Libano - ha concluso Flavio Lotti - sarà condotta all'insegna del dialogo interculturale, della promozione dei diritti umani e della solidarietà con tutte le vittime della guerra, del terrorismo, della violenza". La missione degli Enti Locali italiani nel sud del Libano, organizzata in collaborazione con il Programma delle Nazioni Unite Art Gold, si propone di dare avvio ad un programma di interventi per la pace con le città e le comunità locali libanesi. Tra i membri della delegazione ci sono il Comune di Padova, Venezia, Torino, la Regione Toscana.
Nei giorni scorsi, il Segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki moon, in visita a Beirut ha chiesto la piena applicazione della risoluzione delle Nazioni Unite 1701 sul cessate il fuoco in Libano. Ban Ki moon ha parlato con il premier Fouad Siniora e con il capo dell'opposizione parlamentare Saad Hariri, ha anche rivolto un appello a tutti i leader politici libanesi perché avviino un dialogo per mettere fine alla crisi politica in corso da mesi. Conversando con i giornalisti si è detto "preoccupato" per il perdurante contrabbando di armi dalla Siria e ha invitato a tenere alta la guardia per il pericolo di attentati di Al Qaeda: "Dobbiamo fronteggiare alcune sfide e minacce potenziali, l'Onu deve essere vigile ma la situazione è abbastanza tranquilla". "Sto ancora lavorando per trasformare la cessazione delle ostilità in un accordo permanente di cessate il fuoco" tra Hezbollah e Israele, ha sottolineato il numero uno del Palazzo di Vetro, "mi auguro che la situazione resti calma e che prosegua la stretta cooperazione con l'esercito libanese". [GB]